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La "Terza Lega" di Borghezio, Bastoni e i neofascisti nella seconda puntata dell'inchiesta di Fanpage

La seconda puntata dell'inchiesta è incentrata sui rapporti tra Jonghi Lavarini e la Lega "nazionalpopolare", ma soprattutto con alcuni suoi esponenti tra cui il deputato europeo Ciocca, e poi Borghezio e Bastoni

Alla fine del filmato si vede la consegna dei soldi nel trolley (con tanto di parola d'ordine) destinati a Roberto Jonghi Lavarini e funzionali a finanziare la campagna elettorale per le elezioni comunali del 2021 (non si sa esattamente di chi), ma in realtà il team di giornalismo investigativo di Fanpage ha riempito il trolley di libri sul fascismo e il nazismo, nonché con una copia della Costituzione italiana. La seconda puntata dell'inchiesta, trasmessa anche da Piazzapulita su La7 giovedì sera, termina così, ed è dedicata alla Lega e alle infiltrazioni dell'ultra destra, mentre la prima puntata, come si ricorderà, era incentrata su alcuni ambienti di Fratelli d'Italia.

Mentre procede l'inchiesta della procura di Milano sul primo filmato, incentrato su Fratelli d'Italia, con l'eurodeputato Carlo Fidanza e il 'barone nero' Roberto Jonghi Lavarini indagati per riciclaggio e finanziamento in nero ai partiti, ecco la seconda puntata. Stavolta Salvatore (l'imprenditore con tanti soldi da distribuire, in realtà giornalista) ha bussato al Carroccio e si è introdotto nell'ambiente destrorso, quello il cui principale esponente è ora il consigliere regionale della Lombardia Massimiliano Bastoni (non rieletto in consiglio comunale il 3 e 4 ottobre), ma 'fondato' dall'ex deputato europeo Mario Borghezio.

Ma di spicco anche Angelo Ciocca, deputato europeo in carica, pavese, ex consigliere regionale. Ciocca, nel 2019, è stato sostenuto da Jonghi Lavarini e dai suoi ambienti di ultra destra. Il 'barone nero' diceva che la "nuova Lega nazionalpopolare" era il terreno adatto per impiantare i semi del suo gruppo. L'eurodeputato, dopo la trasmissione, ha chiamato Piazzapulita per annunciare querela verso Jonghi Lavarini "nel caso in cui abbia commesso illeciti a mio nome". Ciocca ha poi aggiunto in una dichiarazione di venerdì: "La mia è un'immagine di una persona assolutamente di equilibrio, io ho sempre condannato qualsiasi dittatura di estrema destra e di estrema sinistra, gli estremismi di estrema destra e di estrema sinistra sono stati momenti tristi per il nostro Paese".

Nella puntata si sente un anonimo collaboratore di Jonghi Lavarini affermare che il gruppo dell'ultra destra ha portato a Ciocca almeno cinquemila voti, se non di più. E spiccano gli appuntamenti elettorali con Bastoni, Borghezio, Jonghi Lavarini e militanti neo fascisti, come quella Lealtà Azione che ha rieletto in consiglio di Municipio 8 Stefano Pavesi (con molti meno voti che nel 2016) e la cui sede milanese di via Pareto è stata anche il comitato elettorale di Bastoni.

"Sono come mio padre che si definì fascista"

Bastoni è quello che, per dirne soltanto una, con Luca Lepore (sconfitto candidato presidente del Municipio 2) firmava un comunicato per dire che i partecipanti al pride sono "frustrati, vittime di un'aberrazione della natura". E che, nella conversazione registrata e trasmessa, afferma di essere "della scuola" di suo padre, che in punto di morte si dichiarò fascista. Nato e cresciuto a San Siro, Bastoni ha cominciato a far politica come assistente parlamentare di Borghezio a Bruxelles. E arriviamo a Borghezio: che, alle telecamere nascoste di Fanpage, si vanta d'aver introdotto nella Lega quel Gianluca Savoini 'beccato' all'hotel Metropol di Mosca durante una probabile trattativa per incamerare soldi per il partito sullo sfondo di una compravendita di gas. 

Venerdì, Bastoni ha reso noto di avere deciso di querelare Corrado Formigli, conduttore di Piazzapulita: gli avrebbe "attribuito frasi mai pronunciate con il solo obiettivo di falsificare la realtà e istigare gli haters da tastiera". Così in una nota il consigliere regionale leghista, secondo cui durante la trasmissione si è "di fatto negato deliberatamente il contraddittorio". Bastoni aggiunge che, "dopo il fallimento del giornalista di Fanpage di farmi accettare finanziamenti illeciti, hanno deciso di attivare una gogna mediatica nei miei confronti che, come ha ricordato il garante per la protezione dei dati personali Pasquale Stanzione, non è informazione".

"Siamo la Terza Lega, la Terza Posizione"

"Siamo la Terza Lega, la Terza Posizione, quella militante", dice ad un certo punto Borghezio arringando il pubblico a un comizio. Terza Posizione fu un gruppo nato a Roma alla fine degli anni '70 e raccolse militanza neofascista. Non aderì mai ufficialmente al terrorismo nero ma alcuni membri furono coinvolti in seguito nei Nuclei armati rivoluzionari e altri furono arrestati perché avevano un deposito di armi. I leader di Terza Posizione (tra cui il futuro fondatore di Forza Nuova, Roberto Fiore) scapparono nel Regno Unito per sfuggire ad arresti e condanne. In questo quadro, l'affermazione di Borghezio è oggettivamente inquietante. L'interessato ha replicato d'aver parlato di "Terza Lega", che dovrebbe nelle sue intenzioni andare oltre Salvini, riferendosi "ai militanti".

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