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Venerdì, 19 Aprile 2024
La polemica

Maria Elena Boschi contro il candidato di centrosinistra a Sesto: "E' un antisemita"

Durissima la replica di Foggetta: "Denuncerò. Dov'era la Boschi quando a Sesto veniva negata la cittadinanza onoraria a Liliana Segre?"

Se non fosse già abbastanza infiammata, ci ha pensato Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva alla Camera, a gettare benzina sul fuoco sulla campagna elettorale di Sesto San Giovanni, città in cui si vota il 12 giugno per rinnovare il sindaco e il consiglio comunale. L'ex ministra renziana, parlando dei vecchi post su Facebook (del 2011 e 2014) del candidato sindaco di centrosinistra Michele Foggetta, ha scritto su Twitter: "Le posizioni di Foggetta contro Israele sono vergognose. Dispiace che una parte della sinistra appoggi il candidato antisemita. Solidarietà al popolo d’Israele”.

Boschi era stata a Sesto mercoledì 8 giugno, insieme al 'suo' candidato sindaco, il centrista Massimiliano Rosignoli, che con la lista Sesto Liberale e Democratica raccoglie esponenti di Azione, +Europa e, appunto, Italia Viva. Tornano quindi le accuse di antisemitismo a Foggetta, su cui l'interessato era già stato costretto ad esprimersi dopo che un quotidiano aveva ripreso i vecchi post su Facebook, piuttosto virulenti contro Israele, definito allora senza mezzi termini "un paese di merda".

"Dov'erano Calenda e Boschi?"

Foggetta, nel frattempo, aveva già chiesto scusa per i toni e i contenuti di messaggi scritti "quando ero giovane", ribadendo di non essere mai stato antisemita e di ritenere che, per la via della pace in medio oriente, occorra perseguire la soluzione 'due popoli, due stati'. Ora, dopo l'affondo di Boschi, il candidato di centrosinistra non ci sta: "Dov'era Carlo Calenda quando Casa Pound faceva scempio, a Sesto, della città medaglia d'oro della Resistenza?", si chiede Foggetta riferendosi a un convegno del movimento di estrema destra, a gennaio 2019, per il quale era stato concesso uno spazio pubblico dal comune. E poi: "Dov'era Maria Elena Boschi quando l'attuale sindaco negava la cittadinanza onoraria a Liliana Segre?", a novembre dello stesso anno. "Non è che questi referenti nazionali di Rosignoli e Di Stefano prefigurano un lavoro per spartirsi le poltrone?, si chiede ancora Foggetta.

"E' l'ultima volta che rispondo a queste cose", prosegue Foggetta: "D'ora in poi se ne occuperanno la magistratura e le forze dell'ordine. Noi siamo un'altra cosa e vogliamo parlare di Sesto, della nostra città, come abbiamo fatto fin dall'inizio: di sanità, ambiente, giovani, cultura, lavoro, case popolari. Noi possiamo farlo perché siamo sestesi: non siamo un candidato sindaco che risiede a Milano o uno che, fino a qualche tempo fa, viveva altrove e non conosce questa città".

Volantini "fake"

Ma non è finita. Perché c'è ancora la questione dei volantini fasulli, quelli apparsi all'inizio della campagna elettorale, in cui veniva riprodotto il logo della lista civica di Foggetta con slogan a favore dell'introduzione dell'ora di religione islamica nelle scuole. "Mi arrivano voci di volantinaggi, anche stamattina nel quartiere Pelucca, con quegli stessi volantini diffamanti che abbiamo già denunciato", afferma Foggetta.

Le elezioni a Sesto

Alle elezioni di Sesto San Giovanni si presentano sei candidati a sindaco e quindici liste per il consiglio comunale. Si ricandida per il secondo mandato il sindaco uscente leghista Roberto Di Stefano, di centrodestra, sostenuto da cinque partiti e liste: Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Amiamo Sesto e Di Stefano Sindaco. Il principale sfidante, per il centrosinistra, è Michele Foggetta di Sinistra Italiana. A sostenerlo cinque partiti e liste: Partito democratico, Europa Verde - Sinistra Italiana, Movimento 5 Stelle, Città in Comune e Foggetta Sindaco. Terzo sfidante, il centrista Massimiliano Rosignoli con la lista Sesto Liberale e Democratica (promossa da Azione, +Europa e Italia Viva). Poi Paolo Vino, con due liste: Lista Popolare x Vino e Giovani Sestesi. Quinto candidato, Silvio La Corte, sostenuto dalla Coalizione della Sinistra. Ed infine, unica donna, Eleonora Tempesta per Italexit.

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