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Il 'senatur'

Bossi non rieletto. Salvini: "Diventi senatore a vita" (ma ora non si può)

Sono già tutte occupate le cinque 'poltrone' dei senatori a vita di nomina presidenziale. Ma la proposta piace a molti

Per il 'senatur', come viene da sempre soprannominato, ovvero Umberto Bossi, un posto da candidato per la Lega ci sarebbe sempre stato. Lo aveva garantito Matteo Salvini, leader del partito: e infatti il fondatore del Carroccio era stato candidato capolista nel collegio plurinominale di Varese e Busto Arsizio alla Camera. Ma il risultato è stato ben al di sotto delle aspettative anche in uno dei tradizionali feudi leghisti: 14,72% contro il 29,80% di Fratelli d'Italia. E così, nella distribuzione dei seggi, alla Lega non ne è andato nemmeno uno in quel collegio. 

Risultato: Bossi fuori dal parlamento. Ma ora, prima Matteo Salvini e poi Attilio Fontana propongono che venga nominato senatore a vita. "Sarebbe il giusto riconoscimento dopo 35 anni al servizio della Lega e del paese. Porterò avanti personalmente, sicuramente con l'appoggio non solo della Lega ma di tantissimi italiani, questa proposta", ha affermato Salvini martedì mattina. E, per Fontana, l'esclusione di Bossi "è una pessima notizia, perché credo sia la persona che, più di ogni altra, meriterebbe di rientrare fisso in parlamento". Ancora il governatore: "Credo che Bossi abbia cambiato veramente il modo di intendere la politica in Italia e che abbia contribuito a creare una serie di amministratori locali e nazionali eccellenti. Bossi è la storia di questo paese.

L'idea non piace soltanto in casa Lega. Il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani, pur precisando che "decidere dipende dal capo dello stato", ha aggiunto che "Bossi è stato un protagonista della politica italiana e ha tutti i titoli per essere nominato senatore a vita".

Il 'senatur' Bossi

L'epiteto 'senatur', in dialetto, deriva dalla prima volta in cui Bossi attraversò il portone di Palazzo Madama, nel 1987. Contemporaneamente, un altro leghista (Giuseppe Leoni) varcava quella di Montecitorio. In quell'anno la Lega elesse i suoi primi due parlamentari. E Bossi fu subito 'senatur', anche se dalla volta successiva (1992) si candidò sempre alla Camera. La sua vita parlamentare è dunque trascorsa in realtà prevalentemente nell'altro ramo del parlamento. Soltanto nel 2018 Bossi si ricandidò (e venne rieletto) al Senato, tornando a Palazzo Madama dopo tutti quegli anni. 

Ma ora non si può

Ma per nominare qualcuno senatore a vita c'è un problema: deve prima morirne qualcuno di nomina presidenziale. Vediamo perché. Innanzitutto, si può essere senatori a vita come ex presidenti della repubblica (ed ora c'è solo Giorgio Napolitano) o perché nominati dal presidente della repubblica in carica. E questi sono cinque: Liliana Segre, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia. I presidenti Sandro Pertini e Francesco Cossiga interpretarono il 'vecchio' articolo 59 della Costituzione nel senso che ciascun presidente potesse nominarne cinque. I successori tornarono allo spirito originario, confermato dal nuovo articolo 59, entrato in vigore nel 2020, che fissa con chiarezza il limite di cinque senatori a vita di nomina presidenziale in carica contemporaneamente.

Pertanto, poiché i posti sono ora tutti occupati, per nominarne uno nuovo, chiunque sia, bisogna aspettare che uno di quei cinque passi a miglior vita.

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