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Corruzione, Nino Caianiello (Forza Italia) deve restare in carcere. E il processo rimane a Milano

Il Riesame ha respinto la richiesta di revoca del carcere e anche di trasferimento del procedimento a Busto Arsizio

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione per Nino Caianiello, plenipotenziario di fatto di Forza Italia in provincia di Varese, arrestato all'inizio di maggio 2019 in seguito ad una operazione della direzione distrettuale antimafia di Milano che ha scoperchiato giri di corruzione e finanziamento illecito alla politica.

Gli avvocati di Caianiello avevano presentato sia la domanda di revoca del carcere cautelare, sia la questione della competenza territoriale, chiedendo che l'inchiesta fosse trasferita a Busto Arsizio; ma il Riesame ha respinto entrambe le richieste.

Insieme a Caianiello vennero tra gli altri arrestati i due esponenti di Forza Italia Fabio Altitonante (ai domiciliari) e Pietro Tatarella (in carcere). Per i due politici il Riesame si è già espresso confermando entrambe le misure catuelari. Indagati anche, tra gli altri, l'europarlamentare di Forza Italia Lara Comi (rieletta il 26 maggio) e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana (per abuso d'ufficio).

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