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Case popolari con pareti verdi come il Bosco Verticale: la proposta

E' una delle 41 idee pubblicate dai cittadini sul sito dedicato al bilancio partecipativo del Comune di Milano: rendere più belli col verde i palazzi delle case popolari

L'idea è apertamente ispirata al Bosco Verticale di Stefano Boeri, all'Isola. Ma con gli appartamenti da 15 mila euro al metro quadro non c'entra niente, anzi è dedicata ai palazzi delle case popolari. Al Lorenteggio, in prima battuta. Ma, volendo, replicabile anche in altri quartieri della città.

Quello del "Bosco Verticale popolare" è uno dei quarantuno progetti pubblicati online direttamente dai cittadini sul sito web del bilancio partecipativo del Comune di Milano. Progetti che c'è ancora tempo (fino al 30 novembre 2017) per pubblicare e anche per supportare, perché solo quelli che avranno raggiunto un alto numero di supporti possono accedere alla seconda fase, quella della valutazione tecnica.

Ma di che cosa si tratta? L'idea - presentata da Cristiana Zerosi - è semplice: trasformare le facciate esterne delle case popolari comunali in altrettanti "boschi popolari", ovviamente verticali. «Le pareti verdi - si legge nella presentazione - favoriscono la qualità estetica dell’edificio e del quartiere», ma non solo: hanno anche un effetto benefico sulla temperatura interna degli edifici e contribuiscono alla mitigazione di quella esterna.

«Le pareti verdi - si legge ancora - sono diffuse in tutta Europa per l’impatto che garantiscono alla qualità generale del contesto urbano». L'idea è stata presentata nella sezione dedicata al Municipio 6 ed è pensata per l'ex "Quartiere Ifacp Renzo e Mario Mina", cioè sei isolati tra le vie Giambellino e Lorenteggio ,"tagliati" da via Segneri, per circa 134 mila metri quadrati. Ma in realtà può essere replicata in qualunque quartiere popolare. 

Il bilancio partecipativo di Milano

C'è tempo fino al 30 novembre, come detto, per presentare proposte attraverso il sito web dedicato: la proposta deve avere un costo compreso tra 100 mila e 500 mila euro. In un mese sono state pubblicate 41 proposte: sette per i Municipi 7, 8 e 3; cinque per i Municipi 5 e 4; quattro per il Municipio 9; tre per i Municipi 2 e 6; ancora nessuna per il Municipio 1. I supporti sono stati, in un mese, 631. 

«Siamo arrivati al primo giro di boa: invitiamo tutti a continuare a presentare e supportare le proposte per valorizzare al meglio la nostra città, c'è ancora un mese di tempo. L’amministrazione collaborerà con i proponenti per tutta la seconda fase, che sarà di co-progettazione, per coinvolgere quanto più possibile i cittadini nell’intero processo», ha dichiarato Lorenzo Lipparini, assessore alla partecipazione.

Il bilancio partecipativo: le fasi

Dopo il 30 novembre, e fino a febbraio 2018, le proposte con più supporti per ciascun Municipio entreranno nella fase di co-progettazione: una commissione tecnica valuterà la fattibilità degli interventi proposti e stabilirà, per ciascuna delle proposte ammissibili, una stima del costo dell’intervento. I cittadini proponenti collaboreranno con la commissione tecnica per definire i dettagli e le conseguenti stime di costo della proposta. Sarà ammesso a questa fase un numero di proposte per ogni Municipio di un valore pari a un milione di euro, il doppio del budget a disposizione di ciascun Municipio.

A marzo si aprirà la fase di voto per i cittadini, sempre attraverso il sito web ma anche con postazioni fisiche in biblioteche, sedi di Municipio e altro ancora. Ciascun cittadino potrà votare fino ad un massimo di 3 progetti, di qualsiasi importo e in qualsiasi Municipio. La graduatoria dei progetti sarà definita sulla base del numero di preferenze ottenute.

A partire da giugno 2018, infine, si inizierà a realizzare i progetti che potranno essere costantemente monitorati. Ovviamente sul sito web.

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