rotate-mobile
Politica

Case ai rom: è polemica sulla sentenza. Moratti: “Preoccupante”

La Lega questa mattina ha presidiato il tribunale di Milano per protesta contro la decisione dei giudici e chiederà al sindaco di introdurre il requisito di 20 anni di residenza per ottenere un alloggio popolare

E' polemica sulle case ai rom dopo la decisione del tribunale di Milano che ieri ha accolto il ricorso presentato da 10 nomadi del campo del Triboniano contro la mancata assegnazione degli alloggi popolari.

Dure le critiche avanzate dal sindaco di Milano, Letizia Moratti che parla di  "sentenza preoccupante” e si augura “che non sia discriminatoria rispetto ai cittadini milanesi e ai cittadini che vivono nella nostra città".

Contrario a quanto stabilito dal giudice anche il consigliere comunale del Carroccio Salvini che propone al sindaco, affinchè la vicenda non si ripeta, di introdurre nel programma elettorale delle prossime elezioni come requisito per accedere alle case popolari  l'obbligo di vent'anni di residenza a Milano.

Il sindaco di Milano. "E' una sentenza preoccupante - ha aggiunto il sindaco - perché interviene su una decisione amministrativa che non è stata presa con leggerezza, ma è maturata dopo un dialogo e un confronto con i nostri cittadini". "Noi siamo eletti - ha concluso Letizia Moratti con un ultimo affondo alla magistratura - e dobbiamo rendere conto ai cittadini delle nostre decisioni, purtroppo i giudici non sono eletti e questo a volte può creare a noi amministratori qualche difficoltà".

Il primo cittadino ha poi lamentato il fatto che la sentenza non abbia tenuto in considerazione  la disponibilità dei privati a offrire appartamenti sostitutivi per le famiglie nomadi.

Il sindaco infine ha confermato i suoi timori legati al fatto che la cittadinanza possa interpretare la decisione del Tribunale come discriminatoria con i cittadini, ma ha comunque demandato a un confronto con il prefetto di Milano Gian Valerio Lombardi ogni decisione su possibili ricorsi.

"Studieremo con attenzione la motivazione della sentenza - ha concluso il sindaco - e lavoreremo con il prefetto che è l'autorità per l'emergenza rom: l'obiettivo del Comune di Milano resta quello di azzerare i campi irregolari e di alleggerire quelli regolari".

Il commento di Matteo Salvini. Il consigliere questa mattina ha partecipato assieme al segretario comunale della Lega, Igor Iezzi, al presidio davanti al Tribunale di Milano, organizzato dal partito per protestare contro la sentenza del Tribunale civile.

Il video del presidio

"La Lega ha presentato anche un'interrogazione parlamentare urgente sulla vicenda", ha chiarito Salvini. "Questo presidio - ha aggiunto - l'abbiamo fatto per quelle 18.236 persone che aspettano una casa popolare, tra cui anche alcuni stranieri: 35 nei primi 100 posti in graduatoria. Anche loro hanno diritto".

La Lega, ha proseguito, "chiede al sindaco Moratti di tirare dritto sulla chiusura dei campi rom. I nomadi si devono poi mettere in coda come tutti gli altri". Grazie al ministro dell'Interno Roberto Maroni, ha spiegato ancora l'europarlamentare, "avevamo trovato una soluzione per questi 25 rom (quelli che dovevano accedere agli alloggi in base alla convenzione, ndr) attraverso i privati. Ma la sensazione è che qualcuno vuole usare i rom per fare politica sulla pelle dei milanesi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case ai rom: è polemica sulla sentenza. Moratti: “Preoccupante”

MilanoToday è in caricamento