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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Milano, sì al censimento dei rom in Lombardia

Approvata al Pirellone una mozione presentata dalla Sardone. Esulta la destra, Pd polemico

La Lombardia "anticipa" l'Italia e imbocca la strada del "censimento" tanto caro al ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Martedì pomeriggio, infatti, il consiglio regionale ha approvato una mozione presentata da Silvia Sardone, consigliera targata Forza Italia, che chiedeva al Pirellone proprio di creare un'anagrafica dei rom e sinti e di chiudere tutti i campi nomadi irregolari. 

L'ok alla proposta - trentanove voti a favore, trentuno contrari, un astenuto e due non partecipanti - è un chiaro segno alla giunta guidata dal leghista Attilio Fontana sull'idea del consiglio. 

"Illegalità diffusa nei campi rom"

“Sono soddisfatta che la mia mozione sul censimento dei campi rom regolari ed irregolari e dei loro residenti in tutta la Lombardia sia stata approvata in aula - ha esultato la stessa Silvia Sardone -. Sono stata in vari campi nomadi milanesi, come quello di via Negrotto o quelli di via Bonfadini, e ho potuto toccare con mano l’illegalità diffusa che in questi insediamenti è una costante. Ad accampamenti regolari infatti se ne affiancano altri totalmente irregolari dove non si sa chi entra e chi esce arrecando gravi danni ai residenti che abitano nelle vicinanze". 

"Grazie al provvedimento approvato - ha spiegato la forzista - sarà possibile capire chi e quante persone vivono nei campi regolari e irregolari di tutta la regione. E soprattutto verificare la dispersione scolastica che è altissima oltre che cercare di capire, in maniera approfondita, per cosa vengono spesi i fondi per i campi, per l'inclusione e per l'integrazione. È inaccettabile che i bambini anziché stare a scuola vengano usati per delinquere: da mamma questo non lo posso proprio tollerare. Troppo spesso - ha proseguito la Sardone - vedo bambini vivere tra i rifiuti e i topi, una politica seria non può consentire questi spettacoli da terzo mondo. Non possiamo continuare a far finta di niente.  Questa mozione - ha concluso - intende portare avanti un'analisi seria dei campi regolari e irregolari, nell'ottica del loro superamento e per salvaguardare il futuro di questi bambini". 

"Mappare tutti gli insediamenti rom e sinti"

Parole di gioia anche da Riccardo De Corato, che nella nuova giunta regionale occupa il ruolo di assessore alla sicurezza, immigrazione e polizia locale e che si è detto pronto a chiudere tutti i campi non a norma. "È un passo importante nella direzione di quanto il mio assessorato già da mesi sta programmando - ha sottolineato l'ex vicesindaco di Milano -. Si tratta di politiche atte ad ottenere la chiusura da parte dei comuni e dei prefetti degli insediamenti irregolari e di avviare un'indagine per comprendere le risorse economiche utilizzate per la gestione dei campi regolari". 

"L'obiettivo - ha spiegato nel dettaglio De Corato - è quello di costruire un progetto di ricerca per mappare gli insediamenti rom e sinti e studiarne i vari aspetti di riferimento, tra cui: stima della superficie degli spazi a loro assegnati, popolazione, frequenza scolastica dei minori, tipologie di soluzioni abitative, servizi disponibili, insediamenti irregolari e risorse economiche utilizzate dai
Comuni per la gestione dei campi". 

"Nessuna schedatura"

Soddisfazione, era inevitabile, arriva anche dagli ambienti leghisti. “È bene specificare, per chi ama strumentalizzare – ha 'prevenuto' Andrea Monti, vice capogruppo del Carroccio in consiglio – che nell'accezione comune un censimento indica l’acquisizione di informazioni sul numero di abitanti e su diverse caratteristiche della popolazione censita. Posta questa premessa è ormai noto come in Italia e in Lombardia esistano alcuni campi rom e sinti regolari ed altri irregolari, che spesso si trasformano in luoghi di delinquenza, dove ovviamente i minori non possono crescere nel modo più appropriato". 

"Nessuno vuole procedere con schedature o richieste di impronte digitali, ma occorre comunque attuare una ricognizione della situazione dei campi rom, come ben chiede il testo della mozione, specialmente quelli regolari, per capirne il numero e gli abitanti, in particolare per poter tutelare i bambini ai quali - ha concluso Monti - non è sempre permesso frequentare la scuola, ma che spesso sono indotti a ben altre pratiche".

"A loro interessa solo la ruspa"

Di tutt'altro tenore l'umore in casa Pd, che ha votato in maniera compatta contro la mozione della Sardone. “Il consiglio regionale ha approvato una mozione razzista, che chiede un censimento su base etnica – le parole, dure, di Carmela Rozza - mentre rifiuta di stanziare le risorse per superare e chiudere i campi". 

"È pura ideologia, retriva e pericolosa, intrisa di demagogia - il j'accusa dell'ex assessore alla sicurezza del comune di Milano - Sia chiaro che noi siamo per superare i campi, ma per farlo occorrono risorse e politiche ad hoc. Non è ciò che vogliono la Lega e ampie parti della maggioranza di centrodestra, che parlano di bambini e diritto all’istruzione ma, in fondo, a loro interessa unicamente la ruspa, purché non ne debbano pagare il carburante”.

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