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Città Studi, un "fantasma" a Palazzo Marino contro il trasferimento della Statale

Il flash mob davanti alla sede del Comune di Milano

Un presidio davanti a Palazzo Marino in cui si evoca Città Studi come futura "Ghost Town", città fantasma, nel caso in cui andasse in porto il ventilato trasferimento delle facoltà scientifiche della Statale nell'area ex Expo. Trasferimento che si aggiungerebbe a quello, già stabilito, degli ospedali Besta e Tumori verso la nuova Città della Salute di Sesto San Giovanni.

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Rischio Ghost Town, dunque, e diversi residenti non ci stanno. E' da molti mesi ormai che sono sul piede di guerra contro il progetto della Statale di abbandonare gli edifici (antichi, alcuni di pregio, ma poco adatti alle esigenze della moderna didattica, soprattutto quella di laboratorio), andando a cercare maggiore spazio ad Expo.

Gli abitanti (quelli, almeno, che protestano) chiedono a Palazzo Marino di sospendere tutti gli atti di propria competenza riguardanti il trasferimento della Statale «fino a quando - si legge in una nota - non sarà stato acquisito un progetto comparativo 'super partes' per la riqualificazione o eventuale ampliamento delle strutture ubitace a Città Studi ed in aree limitrofe (come lo scalo Lambrate)». 

Del resto è già stato avviato un tavolo tra Comune, Regione, Politecnico, Bicocca e Statale, oltre al Demanio, proprio per evitare lo "svuotamento" del quartiere e, nel contempo, ribadirne la vocazione universitaria. Il Politecnico in particolare ha già chiarito di essere interessato a diversi degli edifici che la Statale lascerà liberi, e il Demanio vorrebbe creare un Polo della pubblica amministrazione che, concentrando uffici e servizi, faccia anche risparmiare qualcosa. 

Il 7 novembre era stata organizzata una fiaccolata per il quartiere, a cui avevano partecipato migliaia di persone. 

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