Cittadinanza per i bimbi stranieri che nascono a Milano
"Ius soli" simbolico deciso in Consiglio comunale. La Lega attacca: "Pisapia pensi alle tasse"
Un atto simbolico. Non ancora supportato dalle leggi nazionali. Ma che vuole vedere Milano "in prima fila" rispetto all'Italia e all'Europa.
Verrà dato un attestato, infatti, ai tutti i bimbi nati a Milano da genitori stranieri. Ogni anno, con una cerimonia ufficiale. E' stato approvato lunedì in Consiglio un Odg di Paola Bocci (Pd) dopo un lungo iter e discussioni che proseguono dalla scorsa primavera.
Nell'Ordine, c'è anche l'indicazione a fare da "sprono" per il governo, affinchè sia continuata la "proposta di legge sui diritti della cittadinanza". Lo "ius soli", quindi.
"Un segnale importante - sottolinea la Bocci al Corsera -, per l'Italia che verrà. Anche se lo status giuridico non cambia, si afferma con forza la volontà di vedere i bambini come risorsa preziosa e insostituibile di Milano".
I minorenni stranieri sono 50mila a Milano, con più della metà - 28mila - nati sul suolo lombardo.
Ma non sono mancate le polemiche. La Lega attacca, con Alessandro Morelli: "Il vero problema sono i 200 milioni di tasse imposte da Pisapia, mentre si perde tempo e denaro su una cosa simbolica".