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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Fumata nera in consiglio comunale sulla commissione d'inchiesta di Expo

Mancano anche alcuni voti delle opposizioni. E i sì si fermano a 22

Seconda fumata nera in consiglio comunale a Milano per ottenere una "commissione di inchiesta su Expo 2015", come richiesto dalle opposizioni in seguito alle voci che si rincorrono - da mesi - riguardo al bilancio della manifestazione espositiva universale, di cui è stato commissario straordinario Beppe Sala, attuale candidato a sindaco per il centrosinistra.

Favorevoli soltanto 22 consiglieri, con nessun contrario ed un astenuto. I consiglieri di maggioranza, a parte alcuni "dissidenti" che si sono sempre dichiarati favorevoli alla commissione (il socialista Roberto Biscardini, la sinistra radicale con Basilio Rizzo e Anita Sonego, l'ex Idv Raffaele Grassi), sono rimasti in aula senza però votare. Il centrodestra poteva contare su diciannove voti. La commissione non è stata approvata per mancanza del quorum necessario.

Immediate le polemiche. «C'è chi vuole la verità su Expo con i numeri completi e c'è chi invece vuole nasconderla. Alcuni sono determinati a non farci sapere le cose e noi siamo ancora più determinati a saperle e a farle sentire», ha dichiarato Manfredi Palmeri del Polo dei Milanesi: «Siamo stati capaci di convincere consiglieri di maggioranza a votare a favore. Confidiamo che gli altri, invece di difendere il proprio candidato, vogliano difendere la verità». Corrado Passera, candidato a sindaco per la sua lista civica, ha stigmatizzato alcune assenze nell'opposizione: «E' stato evidentemente stretto un patto di non belligeranza», ha attaccato. Ma Giulio Gallera (Forza Italia), uno degli assenti, si è affrettato a precisare di essere stato impegnato in regione, dove è assessore all'inclusione sociale.

«Il Pd, il centrosinistra e il sindaco non hanno voluto dare all’opposizione la possibilità di istituire una commissione d’inchiesta sui conti Expo», ha dichiarato Riccardo De Corato di Fratelli d'Italia, attaccando in particolare Carlo Monguzzi del Pd, che fino alla stessa giornata del 7 marzo aveva promesso il suo voto a favore, per salvaguardare il diritto della minoranza al controllo, nonostante ritenesse "una boutade elettorale" la commissione; e che poi - secondo quanto riferito da De Corato - non avrebbe invece votato.

«Una destra in disaccordo su tutto, con la Lega che bacchetta il candidato sindaco sull'area C e gli immigrati e Forza Italia che impone i suoi vecchi esponenti in lista, non è in grado neanche di far votare una delibera in consiglio comunale, anzi boicotta sé stessa non partecipando alle sedute in aula», è invece il commento di Pietro Bussolati, segretario del Pd di Milano.

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