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CDU Milano: stranieri morti dopo un tentato colpo in banca, «disponiamo degli aiuti economici e formativi per rimpatriarli»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MilanoToday

Sabato notte un'automobile inseguita da un paio di pattuglie dell'Arma dei Carabinieri ha concluso la sua folle corsa ribaltandosi più volte all'entrata della tangenziale est, all'altezza del cavalcavia della metropolitana di San Donato Milanese. Due dei cinque ladri, a bordo del veicolo in fuga, hanno perso la vita mentre gli altri tre sono rimasti feriti in modo grave. Tutti i malviventi, che avevano tentato un colpo a un istituto bancario, erano di etnia rom e senza fissa occupazione.

«Questo triste fatto di cronaca - dichiara Lorenzo Annoni del partito CDU Milano - deve essere per tutti noi l'occasione propizia per aprire una seria riflessione sull'attuale stato dell'immigrazione qui in Lombardia, specialmente in tempi in cui la crisi economica e occupazionale si è aggravata. In tale situazione - continua - si assiste quotidianamente all'ampliamento di quella fascia di immigrati che non dispone dei mezzi per sostenersi: nella migliore delle ipotesi, infatti, queste persone finiscono per ricoprire ruoli sottopagati e precari. Oppure, scelgono la strada della delinquenza, come in quest'ultimo caso balzato tragicamente agli onori della cronaca. Quindi appare opportuno proporre la costituzione di un fondo regionale ad hoc per aiutare gli immigrati, con serie difficoltà occupazionali ed economiche, a rimpatriare nel loro paese di origine. In dettaglio - aggiunge Lorenzo Annoni -, per un miglioramento generale, sarebbe opportuno fornire loro una formazione professionale, così da favorirli a trovare un posto di lavoro a casa propria. Inoltre, si potrebbe stanziare un fondo economico utile al mantenimento degli stranieri per i primi mesi dall'avvenuto rimpatrio. Tale sostegno - conclude il politico milanese - potrebbe essere finanziato da un connubio di contributi pagati dai datori di lavoro, ai quali per legge e per contratto spetta il pagamento delle spese di rimpatrio degli immigrati privi delle risorse economiche necessarie, e da Regione Lombardia e quei Comuni con alta presenza di immigrati».

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