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Eletto in Lombardia, ma non si è dimesso in tempo da una fondazione: consigliere decade

Al suo posto un avvocato che, fino a qualche giorno fa, era anche sindaco di un Comune della provincia di Catanzaro

Avvicendamenti in consiglio regionale in Lombardia, a quasi tre mesi dalle elezioni che hanno sancito la vittoria di Attilio Fontana, governatore uscente di centrodestra. Due i consiglieri che lasceranno il posto ai primi dei non eletti e una che dovrà decidere tra il ruolo in consiglio regionale e quello di sindaca. Andiamo con ordine.

Il primo caso è quello della decadenza di Vittorio Sgarbi, eletto nella lista Noi Moderati (circoscrizione di Milano) e contemporaneamente sottosegretario al Ministero dei beni culturali. I due ruoli sono incompatibili e il critico d'arte ha già fatto sapere che preferisce restare al Ministero, dove a suo dire "sarà più utile alla Lombardia". Al suo posto subentra Nicolas Gallizzi, medico di Basiano (Milano), primo dei non eletti.

Più complicato il secondo caso, che riguarda Carmelo Salvatore Ferraro, eletto con la lista civica legata a Fontana sempre nella circoscrizione di Milano. Ferraro, avvocato e direttore generale dell'ordine degli avvocati, era anche membro del consiglio d'amministrazione della Fondazione Ca' Granda Policlinico: le sue dimissioni da questo ruolo sono state protocollate dopo la presentazione delle candidature, determinando l'ineleggibilità. 

A lui subentra dunque il primo dei non eletti a Milano, ovvero il 45enne Luca Marrelli, residente in provincia di Varese (e dipendente del Tribunale varesotto), candidato a Milano perché ormai nella sua provincia la lista aveva già fatto il 'pieno' di candidati. La particolarità è però che Marrelli, dal 2018 a qualche giorno fa, era anche sindaco di San Mango d'Acquino, il paese in provincia di Catanzaro di cui è originario. Alle elezioni del 14-15 maggio non si è ricandidato. Tra l'altro, siccome il Comune che amministrava si trova fuori dalla Lombardia, fare il sindaco sarebbe stato compatibile con la carica di consigliere regionale.

Non così per il terzo caso, quello di Anna Dotti, neo consigliera di Fratelli d'Italia (eletta nella circoscrizione di Como), nonché sindaca di Argegno dal 2019. In questo caso, poiché il Comune è in Lombardia, c'è incompatibilità, e Dotti avrà 10 giorni di tempo per decidere quale dei due ruoli mantenere.

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