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Consiglio comunale: tensioni in aula sulla commissione antimafia, Expo e Bilancio slittano a oggi

"Un errore non voler istituire la commissione antimafia", ha detto Basilio Rizzo (Uniti con Dario Fo). La maggioranza: "Gogna mediatica gli attacchi dell'opposizione". E le questioni all'ordine del giorno slittano a oggi

L'allarme zanzare, lanciato dal consigliere del Pdl Stefano Di Martino all'inizio del consiglio comunale di ieri, 19 luglio, è stato oscurato da quello legato alle infiltrazioni della malavita nell'amministrazione milanese, portato in aula dal consigliere Basilio Rizzo (Uniti con Dario Fo per Milano) "già illustrato in una lettera rivolta al sindaco e al presidente Manfredi Palmeri - ha precisato Rizzo -. E' stato un errore non voler istituire la commissione antimafia e, dati gli sviluppi e le novità riportate dalla stampa, ritengo opportuno che venga applicata la rimozione dagli incarichi quando persone che rappresentano il comune e le istituzioni risultino implicati in questioni legate alla mafia".


Ricordando l'anniversario della morte del giudice Borsellino, Pierfrancesco Majorino (Pd) ha voluto precisare che "l'impegno contro associazioni criminali non è da applicare solo nel ricordo delle vittime" e ha chiesto che i politici e gli amministratori tutti, a partire dai membri del consiglio stesso, se chiamati in causa "dimostrino la massima collaborazione presentandosi spontaneamente al giudice per chiarire la propria posizione". Assurda pretesa per il capogruppo del Pdl Giulio Gallera che non si stanca di definire "gogna mediatica" l'attacco dell'opposizione, sottolineando come il governo, anche senza commissione antimafia milanese, "abbia aiutato e spronato la lotta antimafia come mai nessun altro in tutta la storia repubblicana".


La tensione accumulata dal continuo ribadire posizioni contrapposte è sfociata in espliciti e vivaci botta e risposta al pronunciare, da parte del consigliere David Gentili (Pd), il nome di alcuni rappresentanti dell'opposizione citati dalla stampa come possibili coinvolti; tra questi il nome di Vincenzo Giudice (Pdl) che non ha aspettato che il collega terminasse per mostrare il proprio dissenso.


A fomentare il clima di disaccordo è arrivato sui banchi del consiglio il tema dei terreni di Expo 2015, prima accennato dal consigliere Giuseppe Landonio (gruppo Misto), più tardi ripreso da Majorino che ha esplicitamente chiesto "con urgenza la presenza del sindaco in consiglio, per discutere la posizione che il Comune ha intenzione di prendere sulla proprietà delle aree - ha spiegato il capogruppo del Pd - Bizzarro è che non esista un confronto su questo tema mentre tutti discutono e decidono a tal proposito; anche l'ordine del giorno sarebbe da aggiornare perché quello attuale oggi non ha più senso". Rimandata ad una eventuale convocazione di un consiglio straordinario la questione delle infiltrazioni mafiose, i restanti punti in programma lunedì, per mancanza di numero legale in aula, alle ore 17.30, si sono visti slittare ad oggi, Expo e Bilancio di previsione compresi.

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