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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Regione: su Schengen la maggioranza "a trazione leghista" va in frantumi

Bocciato con voto segreto un emendamento alla risoluzione dei lavori dell'Ue che chiedeva di "rivedere e se necessario sospendere" l'accordo di Schengen. Scintille tra Lega e Forza Italia

La maggioranza in consiglio regionale non è così tanto "a trazione leghista" da dire "no" a Schengen: all'ordine del giorno, martedì 22 marzo, c'era casualmente la bozza di risoluzione sul programma di lavoro della commissione europea, proprio nella giornata degli attentati a Bruxelles. Ma la Lega Nord, la lista Maroni e Fratelli d'Italia non hanno partecipato al voto e i loro consiglieri regionali sono usciti dall'aula.

Motivo: poco prima era stato respinto, a scrutinio segreto, un emendamento in cui veniva chiesta la sospensione del trattato di Schengen. L'emendamento, secondo quanto riferito poi da Riccardo De Corato (Fratelli d'Italia), era stato concordato durante una riunione di maggioranza di quasi un'ora. L'esponente di Fdi ha accusato di conseguenza Forza Italia di avere, al suo interno, qualche "franco tiratore". Accusa che però il capogruppo forzista Claudio Pedrazzini ha respinto: «Viene il sospetto che sia stata preparata una 'sceneggiata', magari guardando alle elezioni romane». 

L'emendamento è stato bocciato con 34 no e 31 sì, e tanto è bastato alla Lega Nord e a Fratelli d'Italia per non partecipare al voto complessivo sulla risoluzione, che quindi è stata a sua volta bocciata nonostante la disponibilità del centrosinistra ad astenersi. L'emendamento prevedeva la possibilità di «rivedere e se necessario limitare o sospendere temporaneamente gli accordi di Schengen». «Quando si parla di politica, questo centrodestra proprio non tiene», è il commento del capogruppo del Patto Civico Roberto Bruni.

La bozza di risoluzione è stata quindi bocciata con 17 astenuti, 13 contrari e 14 favorevoli: il regolamento prevede che un provvedimento debba ottenere la maggioranza di voti favorevoli su voti espressi, quindi - in questo caso - almeno 23 voti.

Il documento analizzava il programma di lavoro per il 2016 dell'Unione Europa ed evidenziava le politiche che la regione Lombardia ritiene prioritarie. Il testo della risoluzione si occupava di vari argomenti, tra cui il welfare europeo, il mercato digitale ma anche la richiesta di proteggere l'agroalimentare di qualità e le produzioni Dop e Igp nell'ambito dei negoziati sul Ttip (trattato di libero scambio con gli Stati Uniti). All'interno della risoluzione anche la richiesta di superare le sanzioni contro la Russia.

Dopo la bocciatura, il Nuovo centrodestra (il cui esponente Alessandro Colucci era relatore del provvedimento) chiede un vertice di maggioranza al più presto, per i chiarimenti del caso.

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