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Palazzo Marino: il fondo anti-crisi mette in crisi il Consiglio

Accordo non trovato, in aula, per il fondo di sussidio alle famiglie bisognose. La maggioranza all'opposizione: "C'è una continua volontà di scontro". La replica: "E' questione di volontà politica"

Seduta chiusa poco dopo le 17, ieri, a Palazzo Marino e aggiornamento al prossimo lunedì. Maggioranza e opposizione, infatti, non hanno trovato un accordo sul fondo anti-crisi stanziato dal Comune per tutte le famiglie bisognose di Milano.


Presentato da Basilio Rizzo (Uniti con Dario Fo) un emendamento relativo ad una contraddizione interna al documento di bilancio da approvare, la discussione si è assestata sulla cifra da stanziare per i cittadini che ne hanno la necessità. I 10 milioni indicati nel documento, infatti, sono la quota minima, secondo l'opposizione, da sostituire con 15 milioni che è la cifra che risulta dalla percentuale sui dividendi fissata e approvata da tutti. La maggioranza, invece, l'ha interpretata come quota fissata da stanziare e ha definito l'emendamento "l'ennesima prova che c'è una continua volontà di scontro - ha affermato Giulio Gallera, capogruppo del Pdl - Il Comune ha sempre fatto molto per le famiglie e questo emendamento scredita il lavoro bipartisan che è stato fatto finora".


"Il nostro non è un incaponirsi ma una questione di volontà politica - ha risposto il consigliere Vladimiro Merlin (Prc)- I 5 milioni mancanti potrebbero essere concessi applicando dei tagli di bilancio per esempio sulla spesa in telecamere e nei fondi destinati al decoro e verde. Siamo la città che più spia i propri cittadini dopo Londra, non servono altre telecamere e, seppur importanti, verde e decoro non sono necessità da paragonare a quelle dei tanti precari e disoccupati della città".


Mentre in aula a entrambe le parti non è restato che constatare il disaccordo e l'esigenza di una sospensione della seduta, forse in vista di una riunione dei capigruppo chiarificatrice, a margine aleggiava il fantasma di Santa Giulia che durante la mattinata è stata protagonista di numerose dichiarazioni da parte di Comune, Provincia e Regione. "E' necessaria una commissione d'inchiesta, per tranquillizzare i cittadini sulla buona qualità dell'acqua di Milano, innanzitutto - ha affermato Enrico Fedreghini (Verdi) - Vogliamo anche assicurarci che cessino le scorrettezze e che sia effettuato un vero risanamento, accertato. In Italia inquinare conviene: le sanzioni previste dalla legge sono meno costose dell'investimento che richiederebbe fare le cose secondo le regole, nel resto d'Europa invece la gente finisce in galera per cose del genere. E' così che finiremo per essere la discarica per tutti i delinquenti del continente".

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