La lotta all'evasione fiscale è uno dei principali obiettivi del nuovo governo Monti, e Milano ha intenzione di fare la sua parte concentrando tutte le forze possibili nella ricerca dei "furbetti". E' stato istituito oggi infatti un nuovo patto tra Comune, agenzia delle entrate e guardia di finanza per aumentare e migliorare il controllo sui possibili evasori. In che modo? Con una collaborazione a 360°.

Prima di tutto, le banche dati dei tre enti andranno a incrociarsi, con scambi di informazioni che permetteranno l'individuazione dei "sospettati". Il comune - tramite il Consiglio Tributario - invierà segnalazioni via web alla Gdf, "di tutte quelle notizie, dati o situazioni in grado di celare pratiche ad alto potenziale di evasione".

"Le segnalazioni - si legge in un comunicato del Comune - riguarderanno le sfere del commercio e professioni, dell’urbanistica e territorio, delle proprietà edilizie e patrimonio immobiliare, delle residenze fiscali all’estero e di tutta una serie di altri beni indicativi di capacità contributiva. Tutti ambiti di attività per i quali il Comune dispone di informazioni particolarmente dettagliate".

Felice anche l'assessore al bilancio Bruno Tabacci: “Questa convenzione permette, attraverso la condivisione e l’incrocio delle informazioni, di far luce su situazioni e stili di vita in conflitto con quanto dichiarato, contribuendo così alla costruzione di una ritrovata cultura della legalità e del contrasto all’evasione e al sommerso”.

Ma l'attività di "spionaggio" del comune non si ferma qui. Il fisco e la Gdf - con una serie di incontri formativi - insegneranno ai funzionari comunali a scovare tutti gli indizi che potrebbero nascondere un reddito ben diverso da quello dichiarato. Insomma, se dichiarate 10mila euro all'anno ma avete il Suv, l'elicottero e l'appartamento in via della Spiga, da oggi il vostro nemico sarà un osso molto duro.