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Convegno omofobo, Palazzo Marino non concede sala alla Lega

Si sarebbe dovuto tenere il 23 maggio. Polemiche

Negata dal comune di Milano la prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino per un convegno sulla famiglia, previsto per sabato 23 maggio. La sala era stata chiesta dal gruppo consiliare della Lega Nord. Gli ospiti previsti sarebbero stati Luca Lepore (consigliere comunale della Lega), Massimo Gandolfini (Comitati etici), Gianfranco Amato (Giuristi per la vita). A moderare Marco Invernizzi (Alleanza Cattolica).

Qualcuno aveva immaginato che il convegno avrebbe potuto prendere una deriva omofoba, simile a quella del molto discusso analogo convegno che si è tenuto in regione Lombardia. In particolare, lo facevano ritenere alcune dichiarazioni pubbliche degli ospiti, come l'affermazione secondo cui nei Paesi maggiormente gay-friendly ci si suicida di più perché "in fondo a tutto ci sta un disagio identitario" (attribuita a Gandolfini), e altre ancora.

Dal capo di gabinetto del sindaco, Maurizio Baruffi, la decisione di non concedere la sala. Posizioni inconciliabili con l'utilizzo di uno spazio a Palazzo Marino, quelle di alcuni dei relatori del convegno. Perché, ovviamente, si tratta di posizioni discriminatorie. 

Durissima la reazione del coordinatore cittadino dell'Ncd, Nicolò Mardegan: "Più volte, da consigliere provinciale, ho ospitato a Palazzo Isimbardi gli amici Gianfranco Amato e Marco Invernizzi", ha scritto in una nota: "Il comune di Milano che apre le porte agli eventi No Expo in nome della libertà di espressione, nega una sala per un convegno che parla di famiglia".

Apertura, invece, da parte di Basilio Rizzo, di Rifondazione, presidente del consiglio comunale. Che ringrazia Baruffi per avere "evitato che nella casa dei milanesi possano risuonare espressioni come quelle utilizzate in passato da alcuni relatori", ma chiede anche alla Lega di ritirare l'invito per i più discussi, "perché - aggiunge - la libertà di espressione è una cosa, altro è rivendicare l'omofobia ovvero la discriminazione nei confronti del prossimo". Quindi, se la Lega accettasse di cambiare il programma, Rizzo potrebbe sostenere la richiesta di tenere comunque il convegno a Palazzo Marino.

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