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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Coppie di fatto, parere positivo in zona 7 e zona 8

Il regolamento "passa" contemporaneamente nei due consigli. Le opposizioni criticano la fretta con cui si è arrivati a discuterne. In zona 8 astensioni da parte di consiglieri cattolici di maggioranza

Continua l'iter nelle zone per il regolamento che istituisce il registro delle coppie di fatto: tutte le circoscrizioni devono dare il loro parere e eventualmente allegare osservazioni. Giovedì sera è stato il turno della zona 7 e della zona 8, in vista della discussione in consiglio comunale prevista entro luglio. Mentre in zona 7 la maggioranza (a cui si sono aggiunti i consiglieri del Movimento 5 Stelle) ha dato parere positivo, in zona 8 si è manifestato qualche voto di astensione da parte di consiglieri cattolici di maggioranza.

La critica più espressa da parte delle opposizioni è stata quella della fretta. La questione delle coppie di fatto ha subìto un'accelerazione improvvisa per motivi essenzialmente politici: la maggioranza (una volta chiuso il capitolo sul bilancio) si è sentita in dovere di affrontare il tema al più presto, dopo il rinvio dovuto alla visita del Papa e alle polemiche che ne sono seguite.

I consiglieri del Nuovo Polo delle zone 7 e 8 si sono astenuti proprio per questo. Sia Yoram Ortona sia Simona Amore hanno sottolineato la necessità che l'argomento venga affrontato e regolato. Ortona ha evidenziato di essere favorevole al matrimonio solo tra persone di sesso diverso ma che l'Istat fotografa una crisi generale dell'istituto matrimoniale, che va raccolta da parte della politica per dare diritti a chi vive insieme amandosi pur non contraendo matrimonio: "a malincuore mi astengo", ha concluso lamentando appunto la fretta. Sulla stessa linea Simona Amore, che ha ricordato che l'Unione europea chiede che si affronti il tema dei diritti per le coppie di fatto e che in Europa occidentale quasi solo in Italia si fa fatica a parlare di unioni civili.

Irene Pasquinucci (Pdl zona 7) spiega a MilanoToday la scelta del suo partito (e della Lega) di non partecipare al voto nella sua zona: "Ce lo ritroviamo come mozione urgente, nemmeno nell'ordine del giorno. Abbiamo pochissimo tempo per pronunciarci su una cosa importante. Perché invece non fare un confronto tra di noi per vedere che esperienze facciamo di famiglia e affetto? Perché non un incontro coi cittadini per capire che cosa desiderano? E poi, cos'è davvero un vincolo affettivo?". E anche chi ha sensibilità laiche (come Alessandro De Chirico, Pdl zona 7) ha espresso disagio per la fretta. "Le unioni civili - ha premesso - sono un passo verso la modernità e non posso che essere a favore. Ma c'è troppa leggerezza".

Durissimo invece l'attacco di Nicolò Mardegan (Pdl zona 8). Il consigliere ha accusato il centro-sinistra di "preferire una cultura relativista che ormai è diventata la vostra identità". Ha poi ricordato che sarebbe il parlamento a dover mettere mano al tema: "Ma dovete fare questa forzatura per dimostrare che siete laicisti e pro gay. Avete l'opportunità di vincere a breve le elezioni, aspettate Bersani". E poi: "Il vostro vero obiettivo è l'omosessualità, voi volete gayzzare l'Italia e l'Europa".

Ormai quasi tutte le zone hanno comunque dato parere positivo al regolamento, allegando alcune osservazioni. Mancano per esempio all'appello la zona 3 e la zona 4, che si esprimeranno in settimana. E' molto probabile che il testo attualmente in circolo venga emendato in alcuni punti. La maggior criticità sembra la mancata previsione di un periodo di "prova", prima di potersi iscrivere al registro.

 

 

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