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Unioni civili, si tratta prima della seduta decisiva

La Rozza (Pd) cerca di accontentare i cattolici del suo partito e i laici del Pdl, ma tra questi la distanza sembra incolmabile. Tutto si gioca sulla famiglia anagrafica. Giovedì il voto

E' sul termine "famiglia" che si sta sviluppando la trattativa sulle unioni civili. Provvidenziale la pausa di mercoledì sera, si torna in aula giovedì pomeriggio e si va avanti a oltranza finché non si vota. Settantuno gli emendamenti che risultano depositati, anche se probabilmnete qualcuno verrà ritirato.

La partita sul registro delle unioni civili vede quattro diversi schieramenti. La trattativa è fra tre di questi. E, nonostante la fiducia dichiarata da Carmela Rozza, non si vede ancora lo spiraglio della soluzione che accontenti tutti. Lo schieramento "fuori dai giochi" è naturalmente quello della maggior parte del Pdl, della Lega e di Milano al Centro. Decisi a votare comunque "no" all'istituzione del registro delle unioni civili, in qualunque forma.

PAGLIUCA (PDL): "SI' A DIRITTI PER COPPIE GAY" (CLIP)

Sul fronte diametralmente opposto la maggioranza del Pd e tutti gli altri gruppi di maggioranza. Che desiderano istituire il registro e per farlo con il massimo consenso possibile tentano di accordarsi da una parte con gli "eretici" del Pdl (i laici Tatarella, Gallera, Pagliuca e De Pasquale), dall'altra con i cattolici del Pd (Fanzago, Pantaleo, Cormio e Mancuso).

FANZAGO (CATTOLICO PD): "FIERO DEI MIEI VALORI"

Ma i veti incrociati rischiano di far saltare il "sì" di tutta la maggioranza e dei quattro del Pdl insieme. Questi ultimi vogliono togliere il riferimento alla "famiglia anagrafica" portando di fatto a un registro delle sole coppie (etero o omosessuali). Non ci stanno nel modo più assoluto i cattolici del Pd, che in questo caso hanno annunciato il voto contrario anziché l'astensione, temendo che una simile soluzione apra la strada ai matrimoni omosessuali. Smentisce questa interpretazione l'assessore Majorino: "E lo dice uno come me che i matrimoni gay li vorrebbe".

PALMERI (FLI): "CONVIVO, HO 5 FIGLI: E' FAMIGLIA"

La scelta è ardua. Il sindaco ha fatto capire che non vuole vedere i "no" nella maggioranza, il che significa che la Rozza, tessendo la trattativa, potrebbe preferire accontentare i cattolici del Pd piuttosto che i laici del Pdl, che a quel punto dovranno scegliere se allinarsi con il resto del loro partito o votare comunque a favore del registro.

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