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Corruzione e tangenti: la procura chiederà giudizio immediato per alcuni arrestati

L'orientamento è questo, ma si dovrà prima attendere l'esito dei ricorsi al Riesame

La procura di Milano è pronta a chiedere il giudizio immediato per i primi arrestati dell'inchiesta sulle tangenti e gli appalti in Lombardia che ha coinvolto diversi esponenti politici di centrodestra tra cui Fabio Altitonante (ai domiciiliari) e Pietro Tatarella (in carcere). 

Prima, però, il Tribunale del Riesame dovrà pronunciarsi sui ricorsi di alcuni indagati circa la revoca delle misure cautelari. Lo farà nella prossima settimana. Tra coloro che hanno chiesto la revoca, i due esponenti di Forza Italia Pietro Tatarella (tra l'altro candidato alle elezioni europee del 26 maggio) e Nino Caianiello, considerato il referente di fatto del partito a Varese, e che chiederebbe di trasferire una parte dell'inchiesta proprio a Varese per competenza territoriale, oltre ad alcuni imprenditori. 

Gli indagati sono saliti a 105. Tra coloro che si sono aggiunti nei giorni successivi agli arresti ci sono i nomi di Lara Comi (europarlamentare uscente di Forza Italia, anche lei ricandidata), Marco Bonometti (presidente di Confindustria Lombardia) e Attilio Fontana (governatore della Lombardia). Ma non è detto che l'inchiesta sia finita qui: gli inquirenti stanno infatti analizzando le posizioni anche di altre persone.

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