A San Giuliano Milanese, il fronte di coloro che in consiglio comunale hanno detto “no” alla mozione leghista per il ritorno del crocifisso nelle aule scolastiche ha accolto un illustre quanto inaspettato alleato.

Risale infatti a ieri la sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che accoglie la denuncia di una madre italiana contraria all’esposizione del simbolo cristiano nell’aula frequentata dai propri figli. Strasburgo come San Giuliano, verrebbe da dire.

La decisione europea, che campeggia sulle prime pagine di tutti i quotidiani nazionali, ha suscitato aspre reazioni un po’ dappertutto, le polemiche hanno subito rinfocolato il dibattito sangiulianese. Dal sito locale della Lega Nord arriva immediato l’accostamento, in senso negativo, del voto europeo a quello della maggioranza sangiulianese, che il 16 ottobre motivava la stroncatura della mozione leghista con la volontà di lasciare ai dirigenti dei singoli istituti la libertà di decidere se affiggere o meno l’icona. Allo slogan “Nessuna ingerenza”, il centrosinistra del sindaco Gina Greco si era mostrato compatto.

Non ha desistito il Carroccio, che anzi nel weekend ha lanciato una raccolta firme pro crocifisso per sondare l’opinione dei sangiulianesi. «Si tratta di un tema molto sentito dai cittadini, che ci hanno esternato le loro perplessità su come sia accaduto che la croce sia stata rimossa e che nessuno sia intervenuto per farla esporre nuovamente», dice il capogruppo lumbard Stefano Dornetti.

Il riscontro sul territorio non è trascurabile: solo nella giornata di sabato si contano 600 sottoscrizioni. E mentre si consuma il duello tra governo e Corte Europea, a San Giuliano la Lega alza il tiro e punta a portare il crocifisso in aula consiliare.