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Per la Curia milanese gli islamici hanno diritto alla moschea

La Curia milanese prende posizione sulla questione moschea a Milano: “Avere un luogo di culto è un diritto” fa sapere Erminio De Scalzi vicario episcopale. Ed è subito polemica con la Lega. Per Umberto Bossi: “Moschea a Milano? Spero di no”

E' di nuovo polemica sulla necessità di una moschea a Milano, dopo le parole della Curia in difesa del diritto di culto: “Avere un luogo di preghiera è un diritto che la nostra Costituzione riconosce a tutte le religioni” ha detto Erminio de Scalzi, vice del cardinal Tettamanzi.

Le parole del Monsignore vengono a margine di altre dichiarazioni sulla mancanza di chiese in alcune zone, spesso degradate della città, come Quarto Oggiaro, Gratosoglio e la Barona. Una moschea o un luogo di culto stabile per i cittadini musulmani, eviterebbe il disagio di Viale Jenner ai cittadini milanesi e garantirebbe agli islamici continuità di culto: ogni anno per Ramadan infatti, il Comune deve trovare una soluzione provvisoria. (quest'anno il teatro Ciak, zona Monumentale)

Secondo Monsignor De Scalzi la comunità musulmana dovrà, una volta approvata la costruzione della struttura, assumersi tutti gli oneri economici del caso, “come fa ogni nostra parrocchia”.

Ma non tutti sono d’accordo con lui, in particolare la Lega. Il consigliere comunale Salvini fa sapere che se la Chiesa pensa che i cittadini musulmani abbiano diritto ad un luogo di preghiera “che metta a disposizione un suo edificio”.

Anche Umberto Bossi non farebbe i salti di gioia per un luogo di culto islamico a Milano: “spero di no” ha dichiarato laconicamente ai giornalisti.
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