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Consiglio comunale rimandato a venerdì su Sea

Il consiglio comunale era stato convocato per tutta la settimana, ma si è riunito solo lunedì. Ritardi per la delibera sul bando Sea-Serravalle, venerdì comincia il dibattito

Aveva colpito parecchio gli "addetti ai lavori" la strana convocazione del consiglio comunale: tutta la settimana, da lunedì 7 a venerdì 11. Erano stati diffusi gli ordini del giorno soltanto di lunedì e martedì: rispettivamente (a parte altri temi meno significativi) il dibattito sui referendum ambientali della scorsa estate e quello sulla deliberazione di alienazione di quote di Sea e Serravalle.

Lunedì il consiglio si è tenuto regolarmente. Il dibattito si è poi incentrato in realtà quasi solo sulla nuova Area C, l'ex ecopass. Ma poi non si è più riunito. Via via sono state infatti disdette tutte le convocazioni, ed è ad oggi fatta salva quella di domani, quando dovrebbe (il condizionale a questo punto è d'obbligo) partire la "maratona" sulla delibera di vendita delle quote partecipate dal comune di Serravalle e Sea.

Motivo: non si è ancora trovata la "quadra" sulla delibera definitiva. Durante la settimana è proseguita la discussione sia in giunta sia, ieri, nelle commissioni bilancio e partecipate. L'assenza di Tabacci (ieri a Roma) non ha consentito di arrivare a una delibera completa e quindi stasera il consiglio comunale non si riunirà.

Ma qual è, ad oggi, il dato di partenza? La giunta ha stabilito un quadro entro cui il compratore di Sea potrà avere determinati poteri in seno alla Sea. Il principale è quello di designare il direttore finanziario per due esercizi. E poi spicca il diritto di veto su aumenti di capitale, scioglimento, liquidazione, trasformazione e fusione. Per rendere effettivi questi diritti sarà necessaria una modifica nello statuto di Sea.

Ieri in commissione è stato il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo (Fds) a sollevare le principali obiezioni all'assessore D'Alfonso e al direttore generale Corritore che hanno presentato la delibera ai consiglieri. Rizzo si è detto scettico, in particolare, sull'ipotesi di una futura quotazione in Borsa di Sea, visto che la quota di azioni "disponibili", tolte quelle del comune e del compratore, sarebbero basse.

Ma Basilio Rizzo ha criticato anche i diritti di veto assicurati al compratore e non gli sono bastate le rassicurazioni di D'Alfonso: "Non eravamo d'accordo - ha chiosato - e non siamo d'accordo".

 

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