rotate-mobile
Martedì, 19 Marzo 2024
Politica Corsico

Corsico, gli assessori si dimettono tranne la vicesindaco. L'eco dello stocco di Mammola

Il caso era finito di recente davanti alla commissione parlamentare antimafia. Il festival dello stocco, poi annullato, presentava tra gli organizzatori il nome di un parente dei boss

Quasi azzerata la giunta di centrodestra di Corsico: ad eccezione della vicesindaco, gli assessori hanno rimesso le loro deleghe e si sono dimessi. L'annuncio è arrivato durante il consiglio comunale di martedì 7 febbraio ed era atteso. Si trattava infatti della soluzione più semplice, da parte dell'amministrazione, per uscire dall'impasse conseguente alla vicenda del festival dello stocco di Mammola che si sarebbe dovuto svolgere il 22 e 23 ottobre 2016. 

L'unico esponente della giunta a non avere rassegnato le dimissioni è la vicesindaco Silvia Scurati, della Lega Nord, con delega al bilancio e alle attività produttive. Scurati era entrata da poco in giunta e non era coinvolta - cronologicamente - nella vicenda dello stocco. La comunicazione è stata data direttamente dal sindaco Filippo Errante, che ha definito le dimissioni «un importante gesto di responsabilità e di attenzione alla nostra città» e ha promesso che al più presto nominerà i nuovi assessori: «Si è già perso troppo tempo». Ha infine spiegato che i suoi assessori «sono persone perbene e hanno lavorato con grande impegno».

A ottobre 2016 l'ex sindaco Pd Maria Ferrucci denunciò che - sul manifesto della sagra - compariva il nome di Vincenzo Musitano, genero del boss della 'ndrangheta Giuseppe Perre "Maistru", tra gli organizzatori della kermesse. Il suo nome era insieme a quelli del sindaco e dei due assessori che avevano portato avanti la pratica del patrocinio comunale. Sulle prime il sindaco spiegò di non conoscere Musitano e che il patrocinio era stato chiesto dal consorzio dello stocco di Mammola (ma l'azienda Alagna & Spanò, a MilanoToday, spiegò che invece era stato chiesto da lei, e che Musitano era il più naturale "referente" di Alagna & Spanò per l'organizzazione pratica in quanto cliente con il suo negozio di alimentari di via Montello).

Il festival venne annullato e, durante una infuocata seduta di consiglio comunale, la Ferrucci e il suo collega d'opposizione Roberto Masiero vennero pesantemente minacciati da persone tra il pubblico quando parlarono di 'ndrangheta, anche col gesto del taglio della gola. Il caso divenne di rilevanza nazionale.

L'ultimo capitolo è stato l'intervento della commissione parlamentare antimafia, che ha sentito Errante a Milano e non si è accontentata delle risposte fornite dal primo cittadino, tanto da prospettare l'eventualità della procedura di commissariamento. Per uscire da questa situazione, le due alternative più semplici erano quelle del rimpasto totale (o quasi) o del cambio dei due assessori protagonisti della procedura del patrocinio: il leghista Giacomo Di Capua e il forzista Maurizio Mannino. La scelta è ricaduta sulla prima opzione. 

Le polemiche però non sono destinate a spegnersi. «Altro che atto di grande responsabilità», commentano i consiglieri di Insieme per Corsico e Corsico per Masiero (Roberto Masiero, Maurizio Magnoni e Giancarlo Negro): «E' una vera e propria fuga di massa dalla propria responsabilità politica e un espediente per sfuggire agli strali della commissione parlamentare antimafia». I tre consiglieri chiedono anche le dimissioni del sindaco Errante: «Quando la barca affonda, il comandante è il primo responsabile. Tiri dunque le conlusioni della pesante crisi della sua amministrazione e presenti a sua volta le sue dimissioni».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corsico, gli assessori si dimettono tranne la vicesindaco. L'eco dello stocco di Mammola

MilanoToday è in caricamento