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"L'ho combinata grossa, mi dimetto". Maiolo non è più portavoce Fli

Dopo le polemiche suscitate dai suoi giudizi riferiti ai nomadi e ai rom Tiziana Maiolo ha deciso di dimettersi dall'incarico di portavoce di Futuro e Libertà di Milano. "Mi assumo responsabilità di una leggerezza", ha detto

Dopo le polemiche suscitate dai suoi giudizi riferiti a Radio24 (martedì 8) ai nomadi e ai rom - "Più facile educare un cane di un rom" - Tiziana Maiolo ha deciso di dimettersi dall'incarico di portavoce di Futuro e Libertà di Milano. "Ho deciso, benché non mi sia stato chiesto né sollecitato di rimettere il mio incarico di portavoce milanese di Fli nelle mani del coordinatore regionale della Lombardia senatore Giuseppe Valditara - si legge in una nota diramata dalla stessa Maiolo -. L'ho fatto con convinzione, per assumere la responsabilità di una mia leggerezza, di cui avrei dovuto valutare meglio le conseguenze e le possibili ambigue interpretazioni".

"Ma l'ho fatto anche perché - continua - voglio stare in un partito dove l'assunzione di responsabilità di ciascuno sia la regola e non l'eccezione".

La Maiolo si era anche scusata in una nota precedente: "La mia esperienza di amministratore al Comune, dove ho svolto il ruolo di assessore alle politiche sociali dal 2001 al 2006 - ha aggiunto - è storia del mio grande impegno per l'integrazione dei rom, come delle altre etnie presenti in città". "All'interno di una trasmissione 'leggera' ho spiegato queste difficoltà - ha aggiunto -. Ho anche ricordato di aver personalmente salvato un bambino rom che a sei anni e mezzo era stato avviato dai genitori (poi arrestati e condannati) alla prostituzione. Perché a Milano purtroppo succede anche questo: ci sono minorenni rom avviati alla prostituzione. Ho ricordato che molti cittadini che abitano vicino ai campi rom lamentano il fatto che i ragazzini fanno spesso pipì sui muri delle case e che bisognerebbe insegnare loro che questo non si fa, perché i muri non vanno sporcati né da bambini né da cagnolini, tanto che io ho insegnato al mio cane a non farlo".

"Ovviamente - ha concluso - non penso affatto che i cani siano meglio dei rom. Penso però che il dolore per i fatti tragici di Roma non ci debba chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà di integrazione (anche rispetto al problema della casa, di cui hanno bisogno tanti italiani, come tanti stranieri), che rimangono. Forse ho usato una frase infelice, di cui mi scuso. Ma i problemi restano".

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