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Caso Minetti, Corsaro (Pdl): "Deve andarsene". Ma nel 2010 la difendeva

Il parlamentare del Pdl ora "scarica" la Minetti, ma nel 2010 ne parlava bene: "E' laureata e motivata, mi tengo lei piuttosto che la drag queen" (che non venne eletta)

Il tempo di Nicole Minetti sembra finito. Sulla scia di Berlusconi e Alfano, ormai nessuno nel Pdl sembra difendere la posizione della consigliera regionale voluta nel listino bloccato tra i primi 8 posti.

Massimo Corsaro, ad esempio, parlamentare milanese, prima di An e poi del Pdl, afferma perentoriamente: "Non bisognava aspettare il 16 luglio per capire se la signora Minetti ha intrapreso un percorso mosso da passione politica o che abbia scritto saggi di filosofia. Io che sono sostenitore di una politica fatta di militanza e passione, credo che sia giusto porsi il problema del consigliere Minetti". E nel dire che "è finita una stagione", continua: "Bisogna vigilare perché nelle liste elettorali non succeda più".

Già, non bisognava aspettare il 16 luglio 2012. Peccato che lo stesso Corsaro, due anni fa, quando le liste vennero presentate, si trovò a usare ben altre parole mentre già tutti si chiedevano chi fosse Nicole Minetti e perché venisse premiata con un posto di primissimo rilievo. Ecco cosa diceva: "Mi pare curioso che fra 64 candidati delle liste del proporzionale e 16 del listino bloccato, si concentri l' attenzione sul nome di una ragazza che è al suo esordio in politica, ma che è comunque laureata e molto motivata". La politica "fatta di militanza e passione" non era - allora - così importante.

E proseguiva, sempre Corsaro, richiamando le candidature dell'ex ciclista Gianni Bugno e dell'ex drag queen Rovyna Riot, rispettivamente nel "listino" del centro-sinistra e nella lista di Sinistra e Libertà. "Mi tengo la Minetti", concludeva.

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