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Ecopass, la rivoluzione: ricavi in tempo reale e sconti commercanti

A breve si saprà del futuro di Ecopass. Abbiamo analizzato alcuni scenari possibili: ricavi "in tempo reale" sul sito del Comune (ed estensione del pagamento a tutti i veicoli) e sconti ai commercianti

Sono passati quattro mesi dal successo dei quesiti referendari riguardanti Milano e l’amministrazione comunale inizia a mettere in pratica le proposte votate con 5 “sì” dai cittadini. Soprattutto comincia a muoversi qualcosa in merito alla questione Ecopass, la più spinosa e controversa affrontata in giugno, l’unica ad ottenere il 21% dei voti contrari dei milanesi.

Ricapitoliamo: la proposta dei referendari prevedeva la trasformazione di Ecopass da “pollution” a “congestion charge”, con l’estensione del pagamento a tutti i veicoli indipendentemente dalla classe di inquinamento (Euro), con tariffe fisse per tutti - si vociferava tra i 5 e i 10 euro a ingresso - esclusi i mezzi ibridi e quelli elettrici.

Inoltre l’area interessata dal pagamento non sarebbe più dovuta essere solo quella dei Bastioni ma, gradualmente, arrivare a comprendere l’intera circonvallazione esterna, quella della 90/91. L’idea - più a lungo termine - era che il centro fosse interamente pedonalizzato. Ma come procedono i lavori? Uno dei promotori del referendum, il consigliere Enrico Fedrighini dei Verdi Ecologisti, ha annunciato che presto ci saranno novità sul ticket che tanti milanesi detestano. Il provvedimento sarà presentato a breve dall’amministrazione e ricalca il piano previsto dal referendum.

Le novità però sono due e di non poco conto: riguardano la destinazione dei fondi raccolti con il pedaggio e le possibili agevolazioni per i veicoli commerciali. Dove finiranno i soldi di chi pagherà (e non poco) l’Ecopass? Secondo Fedrighini “bisogna creare un “borsino Ecopass” da pubblicare sul sito del Comune, aggiornato in tempo reale: da un lato le somme progressivamente incamerate dal pedaggio, dall’altro la loro destinazione per acquisto di bus/tram/treni e per la realizzazione di itinerari ciclabili e corsie riservate.

E’ un aspetto fondamentale: il cittadino - sottolinea il professore del Politecnico - deve essere informato di quali sono i benefici del pedaggio, di come verranno impiegati i soldi pubblici. Che non devono servire per “fare cassa”, ma per tutelare la salute dei cittadini migliorando la qualità ambientale urbana”. I fondi raccolti con Ecopass non rientrerebbero più quindi del “grande calderone del bilancio comunale”, ma verrebbero reinvestiti per potenziare i mezzi alternativi.

L’altro argomento caldo è quello dei veicoli commerciali, inclusi camion e autocarri: qui le soluzioni in discussione nel Comune sono due, diametralmente opposte. Da una parte c’è la proposta degli ambientalisti di “vincolare eventuali agevolazioni al rispetto di rigide finestre orarie”, premiando quindi chi circola in ore con poco traffico (tarda mattinata e primo pomeriggio). Dall’altra, in netto contrasto con la prima, c’è invece chi propone di elargire abbonamenti a prezzi scontati: una soluzione più remunerativa ma di minore impatto sull’inquinamento milanese. Entro poche settimane se ne saprà di più. Dopo la campagna elettorale di Ecopass non si era quasi più parlato: eppur (qualcosa) si muove.

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