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Elezioni comunali 2017 Sesto San Giovanni

Sesto, si infiamma il ballottaggio: Chittò nomina assessore ex candidato di Caponi

E l'ex avversaria di centrodestra Franca Landucci: "Tentata di votare Chittò, mentre Di Stefano non lo voterò mai"

Si infiamma la campagna elettorale per il ballottaggio di Sesto San Giovanni che, il 25 giugno, vedrà scontrarsi Monica Chittò (Pd, sindaco uscente) e Roberto Di Stefano (Forza Italia). I due avversari partono molto vicini. 30,97% al primo turno per la Chittò, 26,09% per Di Stefano. 

Il centrodestra sogna lo storico sorpasso, che porterebbe l'ex Stalingrado d'Italia per la prima volta nella storia ad un sindaco non di sinistra. Sorpasso che, nei freddi numeri, è assolutamente alla portata dello schieramento di Di Stefano, soprattutto dopo l'apparentamento ufficiale con le quattro liste civiche di Gianpaolo Caponi, che ha ottenuto al primo turno ben il 24,24%. Se il ballottaggio rispondesse a logiche matematiche, ora Di Stefano conterebbe su quasi 16 mila voti contro i 9.400 del sindaco uscente, a cui aggiungere però il migliaio della Lista Popolare X Sesto di Alessandro Piano, che ha siglato l'apparentamento con la Chittò.

Incerti sono i quattromila voti del Movimento 5 Stelle, che per tradizione non si esprime mai al ballottaggio, mentre la sinistra radicale porta "in dote" cinquecento voti, pochi per fare da ago della bilancia. 

Ma la Chittò e il suo entourage non stanno alla finestra. Il sindaco uscente ha annunciato di avere nominato Carlo Moro assessore alla sicurezza e alla protezione civile. Carlo Moro è stato, per venticinque anni, in servizio al Commissariato di Sesto San Giovanni, ma soprattutto era candidato (non eletto) della lista Sesto nel Cuore, a sostegno di Caponi. "L'esperienza maturata da Moro in tanti anni di attività a Sesto San Giovanni, tra l’altro apprezzata da tutti, sarà sicuramente un elemento di importante qualità per migliorare la sicurezza, quella reale e quella percepita", scrive la Chittò in una nota.

In altri termini, se Caponi appoggia Di Stefano, un elemento importante per il suo valore e la sua storia sceglie la Chittò. Che, contemporaneamente, mette al centro il tema della sicurezza già prima dell'eventuale rielezione a sindaco. E non è l'unico innesto: c'è anche Damiano Di Simine, di Legambiente, che farà da consulente al sindaco Pd soprattutto per la riconversione dell'area del termovalorizzatore di via Manin, quando questo verrà chiuso.

E non è tutto. La Chittò raccoglie anche diversi endorsement per niente scontati. Come quello di Alessandra Tabacco, nel 2007 candidata a sindaco per la Lega Nord (prese il 7%), che ora si scaglia contro il centrodestra di Di Stefano e ha dichiarato che voterà per la Chittò. Su Facebook in particolare se la prende contro il centrodestra che promette che con Di Stefano non ci sarà una Moschea a Sesto, "promessa impossibile", e specifica che invece la Chittò e Piano potranno raggiungere l'obiettivo di "ridimensionarla".

E ancora, Franca Landucci, nel 2012 (alle scorse elezioni dunque) candidata a sindaco per il centrodestra. "Sono molto tentata di votare la Chittò, mentre Di Stefano non lo voterò mai. Rappresenta sì il cambiamento, ma sicuramente in peggio".

Insomma, i giochi sembrano apertissimi.

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