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Martedì, 16 Aprile 2024
Elezioni comunali 2021

Milano, Sala si ricandida a sindaco: quali partiti saranno in coalizione con lui?

I dubbi dei Verdi, mentre Più Europa e Azione lo sosterranno. Il centrodestra intanto cerca il suo candidato dopo il "forfait" di Paolo Veronesi, che non vuole rinunciare al suo lavoro

Ora che Beppe Sala ha sciolto le riserve e annunciato la ricandidatura a sindaco nel 2021, l'attenzione si sposta inevitabilmente su altri due aspetti: primo, chi sarà il suo avversario per il centrodestra. Secondo, come sarà composta l'alleanza del sindaco uscente. Sul primo fronte, la compagine di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia sembra non avere ancora trovato una quadra. Il nome "forte" che era emerso a ottobre era quello di Paolo Veronesi, noto chirurgo dello Ieo e presidente della Fondazione Umberto Veronesi, intitolata al padre.

Il centrodestra cerca ancora il candidato

Veronesi, dopo averci riflettuto, si è dichiarato lusingato «a prescindere dal colore politico della proposta», ricordando di provenire da una tradizione familiare di centrosinistra (il padre fu senatore del Pd e ministro della Sanità nel Governo Amato, il fratello Alberto fu candidato nel 2016 nella Lista Sala), ma ha specificato di tenere troppo al suo lavoro, ai suoi pazienti e alla Fondazione. L'incarico di sindaco lo assorbirebbe invece completamente a Palazzo Marino. 

Un sintomo della difficoltà dei partiti di centrodestra nel trovare un nome antagonista di Sala anche il tentativo di "richiamare" Letizia Moratti, già sindaca per un mandato e poi sconfitta da Giuliano Pisapia nel 2011. L'interessata si è detta però indisponibile. Circola con insistenza il nome del manager Roberto Rasia Dal Polo, direttore comunicazione di Pellegrini, la holding delle mense e dei buoni pasto guidata dall'ex presidente dell'Inter Ernesto Pellegrini e dalla figlia Valentina. Ma l'impressione è che si sia ancora troppo lontani da una rosa ristretta di nomi.

Centrosinistra, quali alleanze?

Nel centrosinistra l'attenzione si sposta invece sulla compagine con cui Sala si presenterà alle urne. Le incognite sussistono ancora. Il Partito democratico sarà sempre il fulcro dell'alleanza, insieme a una "lista civica del sindaco" che nel 2021 punterà a "fare il pieno", e che verterà su due assi: i giovani e l'ambientalismo. Quest'ultimo sarà un tema "forte", per Sala, convinto che la trasformazione ambientale rappresenti la principale sfida delle città per il futuro in tutto il pianeta. A tal punto che, qualche mese fa, si pensava che il sindaco intendesse preparare anche una seconda lista civica con caratterizzazione ecologista.

Un'ipotesi praticabile soprattutto se i Verdi non faranno parte dell'alleanza. Il nodo non è ancora sciolto. Il movimento, guidato a livello nazionale da due co-portavoce tra cui l'assessora del Municipio 1 di Milano Elena Grandi, ultimamente è in rotta con Sala su diversi temi, ma non ha ancora preso una decisione sull'appoggio al sindaco uscente. Nell'estate del 2020 ha annunciato la presentazione di un simbolo soltanto ecologista (mentre nel 2016 i Verdi erano finiti nella lista Sinistra x Milano) sull'onda dei successi francesi, con l'elezone di sindaci verdi a Marsiglia, Lione e Strasburgo. 

Le distanze tra i Verdi e Sala riguardano soprattutto le trasformazioni urbanistiche (in primis San Siro), il consumo di suolo, l'attenzione "non sufficiente" alla riconversione ecologica. Si vedrà se potranno essere limate. Alla riconferma dell'alleanza lavora Enrico Fedrighini, che siede in consiglio comunale. E' invece in preparazione una riedizione di Sinistra x Milano, "l'anima arancione" della coalizione, che sarà guidata dall'assessore all'edilizia scolastica Paolo Limonta. Senza i Verdi, a questo punto. Più a sinistra, la lista Milano in Comune ha riconfermato di opporsi a Sala. Candiderà ancora a sindaco Basilio Rizzo, "decano" del consiglio comunale dove siede dagli anni '80? Non si sa ancora. 

Al centro, invece, Sala raccoglie fin dal primo turno l'appoggio di Azione («la ricandidatura di Sala è un'ottima notizia», ha dichiarato Carlo Calenda) e Più Europa («lavoreremo alla sua riconferma», ha commentato Benedetto Della Vedova). Entrambi i movimenti hanno messo in chiaro che non accetteranno però il Movimento 5 Stelle in coalizione. Un'eventualità decisamente remota: in città i rapporti tra i pentastellati e Sala sono freddi e tra giunta e consiglieri 5 Stelle non è mai scattata una "scintilla". L'area liberal-moderata sta dialogando per capire se si potrà proporre una lista unitaria tra Più Europa, Azione, Italia Viva e Radicali. L'altra opzione è che questi partiti (o alcuni di loro) candidino propri esponenti nella lista civica del sindaco. Ma nel dialogo (appena avviato) sono "spuntati" anche i Verdi, che potrebbero così avere l'assist per "rientrare" in coalizione.

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