Elezioni a Milano, con Paragone anche l'imprenditore Bramini, fallito nonostante i crediti con le Pa
Vantava crediti con le pubbliche amministrazioni ma fu costretto a portare i libri in Tribunale. Ora Paragone lo candida al consiglio comunale
Ci sarà anche l'imprenditore di Monza Sergio Bramini tra i candidati della lista di Gianluigi Paragone, senatore, leader di Italexit, che si candida a sindaco di Milano per le elezioni del 3 e 4 ottobre. Bramini era diventato famoso per essere fallito nonostante vantasse un credito ingente con la pubblica amministrazione. La sua storia aveva fatto il giro dei giornali e delle televisioni. Sarà ora il numero due della lista, dopo l'ex assessore regionale Massimo Zanello (capolista) e prima della consulente legale Francesca Gentile.
La vicenda di Bramini e di una delle sue società, la Icom, era stata diffusa inizialmente nel 2017 dal programma televisivo Le Iene, secondo cui l'imprenditore brianzolo avrebbe avuto qualcosa come quattro milioni di euro di crediti da parte di amministrazioni pubbliche (che avevano iniziato a pagare col contagocce, o a non pagare affatto, per i lavori della Icom) e ad un certo punto ha dovuto portare i libri in Tribunale fino al pignoramento della propria abitazione.
Dopo l'intervista in tv, Bramini ricevette la visita di Matteo Salvini e Luigi Di Maio; quest'ultimo, diventato ministro del Lavoro, lo nominò come consulente. Su proposta di Paragone. Che, evidentemente, non ha mai perso i contatti con lui e ora lo candida al consiglio comunale di Milano.