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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2021

Oscar di Montigny non accetta la candidatura a sindaco per il centrodestra

Tutto da rifare per la coalizione di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia nella scelta dell'avversario di Sala

Alla vigilia dell'ennesimo incontro da parte dei leader di centrodestra per (provare a) decidere chi sarà il candidato sindaco di Milano, il manager di Mediolanum Oscar di Montigny, in pole position nelle ultime settimane, ha annunciato che non accetterà la candidatura: a malincuore, ma a causa del fatto che l'intera coalizione (leggi: Forza Italia e Fratelli d'Italia) non si è espressa apertamente e in fretta. 

Finora infatti di Montigny aveva "incassato" sostanzialmente solo il sì convinto di Matteo Salvini, che lo aveva proposto, ma una reazione a dir poco tiepida degli altri partiti, che avevano preso tempo, dicendo che avrebbero dovuto incontrarlo senza che questo incontro si sia mai effettivamente verificato.

Il manager, che in Mediolanum si occupa di sostenibilità e innovazione, era stato contattato da Salvini che lo aveva poi proposto agli altri partiti della coalizione. Nell'annunciare il rifiuto della candidatura, ha specificato di averlo fatto prima dell'incontro "finale" con la sua famiglia (è sposato con la figlia di Ennio Doris e ha cinque figli), e che a quel dialogo familiare avrebbe voluto arrivare con il sostegno convinto e deciso di tutta la coalizione, non di un solo partito.

«Da tempo finita epoca supremazie ideologiche»

Di Montigny ha anche affermato di volere comunque dare un suo contributo. «Credo che Milano - ha scritto su Facebook - abbia bisogno di un progetto di lungo periodo che la proietti nel futuro - al 2030 e oltre - e al contempo meriti soluzioni immediate a breve. Sono onorato dell’occasione che mi è stata concessa di valutare questa opportunità per la mia vita, e ringrazio chi mi ha proposto e chi mi ha sostenuto in questo periodo, chi mi ha inviato messaggi di stima e anche chi mi ha contrastato, perché sono profondamente convinto che nel confronto ci sia sempre la chiave per andare avanti, crescere, innovare. Resto infine convinto che l’epoca delle supremazie ideologiche sia finita da tempo, eccetto che nelle menti di qualcuno; così come non mi riconosco in un sistema che forzi la divisone tra destra e sinistra».

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