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Elezioni comunali 2021

Sicurezza, ambiente, orgoglio: cosa ha detto il "nuovo" sindaco Sala

Le parole di Sala nel day after delle elezioni comunali di Milano

L'oroglio per un risultato storico, senza più il "quasi" di qualche ora prima. Lo sguardo già proiettato al futuro, con la voglia di "andare in giro" per "leggere negli occhi della gente". La certezza che Milano rinascerà e che non è una "città cupa". È un Beppe Sala raggiante e soddisfatto quello che nel day after delle elezioni - vinte al primo turno con oltre il 57% dei voti - si presenta a palazzo Marino per la sua prima giornata da "nuovo" sindaco del capoluogo lombardo. 

Video | Le parole di Sala da palazzo Marino

Le percentuali dei voti, appunto. Le prime parole sono proprio su quello: "Rispetto al primo turno del 2016 ho preso un quarto dei voti in più, siamo passati da 224mila a 277mila. Lo dico anche per l'orgoglio di aver convinto un quarto di elettori in più ma anche perché il tema dell'astensionismo è un tema. Ecco, però - ha subito rimarcato il primo cittadino -, non sta a casa mia l'astensionismo. Chi ha avuto fiducia di me è andato a votare in maniera convinta. È chiaro che ci fa politica deve poter contare sul fatto che i cittadini sentano il diritto dovere di andare a votare, ma - ha ribadito - l'astensionismo non sta a casa nostra". 

Chi sono stati i più votati

Concesso qualche secondo al pizzico d'oroglio, Sala ha poi ammesso come la vittoria non sia "quasi storica", ma "storica". "Abbiamo vinto per la prima volta, come sindaco di centrosinistra, al primo turno ma anche in 9 municipi. Ci responsabilizza e ci mette in condizioni di dover lavorare tanto", ha sottolineato il sindaco. Che ha poi chiesto l'aiuto di tutti, anche dei rivali. "La collaborazione è obbligatoria perché sarà difficile per tutti noi dover gestire questo periodo, dover convincere i cittadini a fidarsi e a partecipare. Non sono tempi normali, che meritano il solito tran tran quindi serve la collaborazione di tutti. Io la estendo a tutte le forze politiche, chiedo solo serietà". Ed ecco il primo "rimbrotto" ai rivali, con una fracciatina neanche troppo velata a qualche esponente di Fratelli d'Italia: "Se qualcuno vuole continuare con le martellate alle piste ciclabili o le battute a raffica diventa difficile collaborare. Chiedo che il nostro lavoro venga contestato ma non schernito, do grande disponibilità ma il tema della serietà sta diventando fondamentale". 

Come sarà il nuovo consiglio comunale

La trasformazioni ambientale e i 'nuovi' municipi

Dopo un rapido passaggio sulla giunta - 12 assessori, Anna Scavuzzo confermata vice e Pier Maran si vedrà - largo ai progetti. "Parliamo di agenda. Dobbiamo ripartire dal Pnrr, è lo strumento per ridisegnare la città. Sto già avendo contatti. Con i ministri che mi hanno chiamato per congratularsi ho rilanciato. Milano è già pronta a discuterne. Il Pnrr è l'ombrello sotto il quale sta l'azione con cui noi trasformeremo la città. È chiaro - ha proseguito il sindaco - che ci sono dei trend secolari che stanno pervadendo il mondo. La trasformazione ambientale e digitale sono pilastri della nostra azione perché possono essere molto milanesi. Milano ha bisogno di cambiare il suo profilo ambientale", ha auspicato il sindaco. 

Sui rapporti con la regione un "capitolo a parte". "Ho sentito in queste ore sia il presidente che il vicepresidente e credo che su due questioni noi dobbiamo fare uno scatto in avanti: sull'edilizia popolare è il caso di provare a trovare una soluzione che possa essere una conferma per i quasi 150mila milanesi che abitano negli appartamenti popolari che comune e regione sono insieme intenzionate a migliorare le cose. Altra questione è la sanità territoriale. Se regione Lombardia dice che ci sarà una casa di comunità ogni 50mila abitanti vuol dire che a Milano ce ne dovrebbero essere 28, è ovvio che noi pretendiamo - ha chiarito Sala - di essere coinvolti sulla decisione del dove saranno messe e come dovranno funzionare. Non mi basta che regione ne parli con Anci, Milano è Milano".

I non eletti, chi non entra a palazzo Marino 

Una Milano che vedrà cambiare anche i suoi municipi, adesso tutti e 9 guidati dal centrosinistra. "È stato fatto un percorso ma è evidente che può esserci un percorso aggiuntivo. Bisogna capire in che direzione spingere il rinnovamente ma anche la presa di ruolo dei municipi. Ci sono due macro possibilità: affidiamo una parte delle risorse ai municipi o invece i municipi fanno il collettore delle istanze del loro territorio, le passano a noi e vigilano sulla nostra capacità di fare le cose". 

500 nuovi vigili e il nuovo stadio

E per un sindaco che - ipse dixit - vuole "fare in fretta", la sicurezza è comunque una questione prioritaria. "Tutti i dati dicono che i crimini sono in diminuzione, ma è evidente che non è solo percezione. Stiamo uscendo da una pandemia in cui siamo tutti un po' agitati, in cui anche i livelli di controllo della città sono delicati. La mia promessa di assunzione di 500 vigili è una promessa che voglio mantenere", ha assicurato Sala, che si è poi lasciato andare a un po' di "romanticismo" dicendosi "estramente felice" per una rielezione "che considero una prova d'amore della mia città nei miei confronti". 

Città che ha deciso di provare a riconquistare il giorno di Sant'Ambrogio, con la ricandidatura dopo qualche pensiero e qualche momento di indecisione. "Forse ho un po' sorpreso l'altro schiarimento - ha detto oggi parlando del centrodestra e delle difficoltà dei rivali -. Forse se non ci fossi stato io magari si sarebbe fatto avanti qualcuno. Bernardo ha sbagliato a fare una descrizione così negativa di Milano, ma è un mio giudizio. Milano non è una città che accetta un atteggiamento troppo cupo e pessimista, ma apprezzo che abbia detto che resterà in consiglio comunale". 

Tutto sulle elezioni comunali di Milano

E il nuovo consiglio comunale dovrà occuparsi anche del nuovo Meazza perché - ha confessato il sindaco - "i rappresentanti di Inter e Milan mi hanno già 'whatsappato' chiedendomi un incontro e li vedrò volentieri". 

E nel futuro di Sala non c'è che Milano. A chi gli chiedeva un possibile intervento per aiutare il centrosinistra a livello nazionale, il primo cittadino non ha chiuso la porta ma ha garantito: "Nei prossimi 5 anni io farò il sindaco di Milano. Io voglio garantire che il mio tema, il mio obiettivo e il mio piacere è fare il sindaco di Milano". Sempre con lo stesso pizzico di orgoglio. 

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