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Elezioni comunali 2021

Sala risponde alla polemica sui tabelloni elettorali: "Nessuna democrazia negata"

Intanto il suo avversario Luca Bernardo (centrodestra) presenta un esposto in procura

Interviene anche il sindaco Beppe Sala sulla polemica riguardante le plance metalliche per la campagna elettorale, nella giornata in cui il suo principale sfidante, Luca Bernardo, candidato del centrodestra, ha presentato un esposto in prefettura. "Davanti ad accuse come 'democrazia lesa' o 'processo elettorale falsato', espressioni buone per le dittature e non di certo per Milano, sento il bisogno di difendere la reputazione della nostra città dagli attacchi di alcuni nostri concittadini, che fanno finta di non rendersi conto di come Milano sia diventata, in questi anni, un esempio di pluralismo e civismo", inizia il lungo post con cui Sala difende Palazzo Marino.

Un passo indietro: i tabelloni metallici, unico luogo in cui è possibile affiggere manifesti elettorali per legge nell'ultimo mese prima del voto, sono stati recentemente installati dal Comune in 170 posti in città. Ma in ogni postazione ci sono solo 24 tabelloni, mentre le liste ammesse al voto sono 28 (con 13 candidati sindaco). Questo comporta che non sia possibile effettuare l'estrazione delle posizioni e dunque iniziare l'affissione dei manifesti. Il centrodestra si è scatenato su questo. Bernardo, martedì, ha commentato il sondaggio più recente (che lo vede molto indietro rispetto a Sala) affermando che "almeno il 40 per cento degli elettori non sa che si vota" e sottolineando l'importanza delle affissioni.

Foto - Manfredi Palmeri (sin.) e Luca Bernardo presentano l'esposto in procura

Palmeri Bernardo - Esposto in Procura tabelloni elettorali-2

E mentre l'assessora Roberta Cocco (servizi civici ed elettorali) ha promesso che, entro qualche giorno, il problema si sarebbe risolto, davanti all'esposto presentato dal suo avversario ora Sala ripercorre la storia dall'inizio. "Il giorno in cui sono state presentate le candidature a sindaco di Milano - scrive Sala - sono arrivati i documenti e le firme relative a tredici nomi. Di questi, tre hanno annunciato la loro intenzione a partecipare alle elezioni solo nelle ultime ore prima della conclusione dei termini di legge. Nessuno, fino al giorno prima, aveva scritto o dichiarato alcunché su queste tre candidature supplementari". 

Immaginando che i candidati fossero dieci, continua Sala, "il Comune di Milano aveva predisposto l'installazione delle plance metalliche che nell'ultimo mese prima del voto permettono alle liste, come sempre, di affiggere le loro comunicazioni elettorali. Quest'anno, però, la città di Milano ha registrato il più alto numero di sempre di candidati sindaci e liste che li sostengono, e per questo motivo le plance che erano state preventivate non sono risultate sufficienti a ospitarle tutte".

Fin qui, commenta Sala, niente di strano: "Abbiamo registrato la giusta osservazione e ci siamo messi al lavoro. Domani (mercoledì 15, n.d.r.) a Milano tutti gli spazi necessari alla comunicazione delle liste saranno presenti in giro per la città. C'è stato un imprevisto e lo stiamo risolvendo in pochi giorni".

"Accuse sono un danno ai dipendenti comunali"

Fin qui la ricostruzione. Ma Sala non accetta i toni utilizzati negli ultimi giorni: "Tanto è bastato - continua - per accusare il Comune di Milano di voler impedire il regolare svolgimento delle elezioni, di 'narcotizzare il voto' e assurdità di questo genere che, lo ribadisco, non recano un danno tanto al sottoscritto quanto ai dipendenti comunali che da settimane stanno lavorando a pieno regime per seguire tutti i procedimenti burocratici connessi alle elezioni, e che meritano il mio ringraziamento pubblico per la loro dedizione e per il loro spirito di servizio, esercitato nell'interesse della nostra comunità".

"Di elezioni si parla ovunque"

Nel seguito Sala parla di "accuse pretestuose" e ribatte che "di comunicazione elettorale a Milano ce n'è fin troppa. Matteo Salvini, uno dei principali accusatori del Comune, ha riempito la città di manifesti col suo volto per tutta l'estate, a dimostrazione (e ci mancherebbe!) che il pluralismo è garantito". Sala parla poi delle "decine di annunci pubblicitari" su Facebook da parte dei vari candidati al consiglio comunale e aggiunge: "Si parla di elezioni ovunque: in tv, in radio, sui giornali, nei sondaggi, nei mercati, negli aperitivi, nei comizi, negli eventi, al bar, a cena con gli amici".

Le conclusioni del sindaco uscente: "Lascio giudicare a voi se a Milano, in questo momento, la democrazia è davvero in pericolo come afferma il centrodestra. Questo enorme spiegamento di forze che i miei avversari stanno adoperando da giorni per una polemica inesistente, invece che per parlare di programmi e di contenuti, non fa onore prima di tutto ai tanti elettori di centrodestra, che meriterebbero tutt'altro tipo di rappresentanti".

E il Comune 'libera' i tabelloni

Infine, in serata arriva anche una nota di Palazzo Marino con cui di fatto si annuncia che il problema dei tabelloni è stato superato. A partire dalla giornata di martedì 14, infatti, le postazioni di propaganda elettorale "sono a disposizione delle liste aventi diritto" nei Municipi 2, 6, 7 e 8. E, dalle ore 20 di mercoledì 15 settembre, lo saranno anche le postazioni nei restanti Municipi (1, 3, 4, 5 e 9).

L'area Pubblicità e Occupazione Suolo specifica anche che "il numero di liste depositate (28) rappresenta un eccezionale e quanto mai imprevedibile aumento, sia rispetto al valore 'storico' di riferimento (14) sia rispetto al numero di liste partecipanti alle ultime elezioni comunali (17)".

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