Una festa a San Siro per salvare lo stadio: e la leader del comitato si candida contro Sala
Gabriella Bruschi, leader del coordinamento San Siro, sarà capolista di Civica AmbientaLista, che corre col candidato sindaco Gabriele Mariani insieme a Milano in Comune-Sinistra Costituzione
Un po' la lotta per salvare lo stadio (e il parco tra lo stadio e via Tesio), un po' campagna elettorale. Il coordinamento San Siro ha radunato numerose persone, domenica 27 giugno, nell'area verde inaugurata qualche anno fa che, nei piani di Milan e Inter, sarebbe la location del nuovo Meazza, per un pomeriggio all'insegna di giochi e musica. Socialità insomma: quella che nei parchi e giardini è d'abitudine, quella che verrebbe a mancare in un contesto completamente ridisegnato con uno stadio a ridosso della strada, al posto del verde pubblico, degli alberi, del pratone.
Durante la festa è comparso anche il "fantasma ambientalista", una persona travestita da fantasma che esibiva un cartello piuttosto "forte": riferendosi a Gabriella Bruschi, instancabile leader del coordinamento San Siro, il cartello recitava: "Bruschi batte Sala 3-0: più capelli, più cuore, più credibilità".
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Nuovo stadio, la situazione
Milan e Inter hanno consegnato tutti i documenti richiesti dal Comune di Milano, compresi quelli supplementari sulla proprietà effettiva dei club e sui loro piani futuri (soprattutto dell'Inter, con Suning in crisi); l'incontro a Palazzo Marino tra il sindaco Beppe Sala e il presidente Zhang ha sancito la pace tra il tifoso eccellente nerazzurro e la società, dopo qualche frizione anche molto polemica. Ma, con le elezioni il 10 e 11 ottobre, è ormai certo che il dossier stadio verrà rimandato all'amministrazione che verrà.
Con la campagna elettorale quasi nel vivo, il "vecchio" Meazza non può non diventarne un tema cardine. E così in via Tesio, domenica, sono arrivati i Verdi, con uno dei due coordinatori milanesi (Andrea Bonessa). Verdi che, però, alle elezioni sosterranno Sala fin dal primo turno, "reo" di non essere a priori contrario al nuovo stadio. La critica generale all'ecologismo di facciata del sindaco, che recentemente ha anche firmato il manifesto dei Verdi Europei, è una delle ragioni per le quali è stata creata una lista verde anti-Sala, la Civica AmbientaLista, che si presenta in coalizione con la lista di sinistra Milano in Comune e il candidato sindaco Gabriele Mariani.
Bruschi capolista di Civica AmbientaLista
E Gabriella Bruschi, instancabile leader del comitato coordinamento San Siro, sarà capolista della compagine. Era nell'aria ma l'annuncio ufficiale è arrivato proprio domenica durante la festa in via Tesio, nel parco di cinque ettari di suolo profondo con un centinaio di alberi che non ci sarà più, se non verrà bocciata l'operazione del nuovo stadio (e dei centri commerciali e degli uffici). Il coordinamento San Siro non ferma la sua battaglia a sostegno della ristrutturazione del Meazza e sceglie di muoversi dunque anche su un piano politico.
Naturalmente Mariani e la Civica AmbientaLista non sono gli unici soggetti politici schierati da sempre contro il nuovo stadio. Abbiamo detto dei Verdi; nel Municipio 7 prevalgono i contrari, dal presidente (di Forza Italia) Marco Bestetti a colui che verrà candidato, probabilmente, dal centrosinistra alla presidenza (Rosario Pantaleo del Pd). Nel Partito democratico i contrari non sono pochi, soprattutto nell'area più a sinistra. Il consigliere regionale Michele Usuelli di +Europa/Radicali si è espresso a favore del mantenimento dell'attuale Meazza. Perfino nella lista civica di Sala vi sono candidati schierati per la ristrutturazione: è il caso di Enrico Fedrighini, che rimane iscritto ai Verdi ma ha scelto di ricandidarsi nella civica.
Il dilemma dell'ecologismo politico
Il "caso Meazza" porta anche ad altre riflessioni più generali: con i Verdi che, rispetto al passato, stanno ricollocandosi sempre di più nell'ambito del centrosinistra "modello Ulivo", si riaffacciano soggetti "green" più antagonisti, come la Civica AmbientaLista a Milano, che ricordano il dualismo degli anni '80 tra i Verdi-Sole che Ride e i Verdi-Arcobaleno, questi ultimi "rosso-verdi". La loro fusione, con la creazione della Federazione dei Verdi, ha portato l'ecologismo politico italiano ora più verso il centro, ora più marcatamente a sinistra (si ricorda una lista comune con i Comunisti Italiani). Ora sembra riproporsi, anche se soltanto a Milano, uno schema simile: la lista Verde "tradizionale" e una concorrente antagonista rispetto al centrosinistra.