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Elezioni comunali 2021

Con Sala, contro i populismi: la lista riformista di Azione, +Europa e Italia Viva

Un passo in avanti per la lista che racchiude il centro riformista. Sala: «Il nostro recinto non è sufficiente, dobbiamo parlare anche ad altri»

Prove di costruzione di una lista riformista che raccolga diverse sigle intorno al sostegno (già annunciato) a Beppe Sala per la ricandidatura a sindaco di Milano. Un raggruppamento "a destra del Pd", con una fortissima impronta civica (il nome sarà molto probabilmente "Lavoriamo per Milano", forse anche con i simboli dei partiti aderenti ma questo non è ancora certo), con l'impegno a farne un progetto nazionale. 

Non è ancora una lista, appunto, ma è stata presentata al Teatro Franco Parenti martedì 8 giugno. I "padri" dell'idea? Gianfranco Librandi, deputato di Italia Viva; Franco D'Alfonso, leader dei civici prima per Pisapia e poi per Sala; e Christian Rocca, direttore de "L'Inkiesta", il giornale che ha pubblicato l'appello alla lista unitaria con mille sottoscrizioni in pochi giorni. Al Parenti rappresentanti di Italia Viva, Azione, +Europa, Centro Democratico e varie associazioni "d'area", oltre ai sindaci di Milano (Beppe Sala) e Bergamo (Giorgio Gori).

Sala: «Parlare ai più, senza chiuderci nel nostro recinto»

«State facendo una cosa complessa e coraggiosa», ha detto Sala: «Sono due anni che, in Italia, si prova a mettere insieme questi mondi e sarebbe un sogno, per noi milanesi, vedere nascere da Milano un fronte del genere. Non sarà semplicissimo ma invito tutti a farcela, a non cedere ai personalismi. Abbiamo pochissimo tempo. Ci tengo che si arrivi a un annuncio formale in brevissimo tempo. Quando questo fronte sarà diventato una lista ufficiale, convocherò il tavolo di coalizione perché, nel rispetto di idee diverse, bisogna dare delle regole, essere all'unisono su alcune cose, intenderci».

«Non vedo l'ora - ha proseguito il sindaco di Milano - che si annunci che questo importante spazio politico sia coperto da una lista. Noi dobbiamo veramente parlare ai più, senza fare l'errore di chiuderci nel nostro recinto come qualche volta fa la sinistra. Il nostro "recinto" non è sufficiente, occorre fare di più. Questa nuova formazione, parlando di dare una forma diversa alla società e a noi stessi, ha uno spazio incredibile. Dobbiamo pensare anche alle elezioni politiche e regionali del 2023: saranno 29 anni che il centrodestra governa al Pirellone. Dobbiamo trovare la formula per allargarci, riprenderci il Nord». 

Con la lista riformista sono ora sette le liste "certe" in sostegno a Beppe Sala: Partito Democratico, Lista Civica Beppe Sala, Europa Verde, Milano Unita - La Sinistra per Sala, Milano in Salute e Volt sono le altre già annunciate.

«Valore aggiunto contro i populismi»

Per Alessia Cappello di Italia Viva, «siamo contro ogni populismo e contro il rischio di una frammentazione in tante liste. Da Milano può partire una proposta innovativa politica, fatta di lavoro, sviluppo economico, ambiente, sociale, attenzione agli ultimi». Per Fulvio Giacomassi del Centro Democratico, «quest'offerta politica è un valore aggiunto. Milano, per tornare ad essere attrattiva, socialmente coesa dopo il covid e innovativa, deve diventare il motore della transizione ecologica, della digitalizzazione diffusa e dell'inclusione sociale». Per Giulia Pastorella di Azione, «questo dialogo è avvenuto finora per pagine di giornali e tweet, ora finalmente siamo seduti a un tavolo. Sono contenta che accada un dialogo di questo genere e Azione è pronta a iniziarlo».

Per Simona Viola di +Europa, «Sala ha reso Milano una città liberal, tra le città che esprimono società aperte come i sindaci di Londra, Parigi, Istanbul. Noi pensiamo che ciascun individuo eserciti dei diritti, a partire da quello di usare il proprio corpo fino alla fine della vita, pensiamo ai diritti degli imputati, degli ultimi, ai diritti nelle carceri, e pensiamo che la società debba aprirsi sempre di più a questi diritti. In questa chiave ci sediamo volentieri a questo tavolo, che è importante perché da Milano deve partire il contropiede rispetto alla sbornia populista e sovranista, ritrovando la centralità dei cittadini, delle donne che devono esercitare potere economico e potere politico. Noi crediamo quindi che questo sia un progetto con una fortissima connotazione politica: se non lo avesse, se non avesse una simile riconoscibilità, all'indomani delle amministrative resterebbe poco per il Paese». 

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