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Venerdì, 29 Marzo 2024
Elezioni comunali 2021

Bernardo firma i referendum Lega-Partito Radicale: "Pronto a candidarmi a sindaco"

Il primario di pediatria al Fatebenefratelli al gazebo della Lega in via Fauché

Luca Bernardo, primario di pediatria al Fatebenefratelli-Sacco, sabato pomeriggio si è fatto vedere al gazebo della Lega al mercato di via Fauché per firmare i sei referendum sulla giustizia che il partito di Matteo Salvini sostiene insieme al Partito Radicale Transnazionale. Un gesto evidentemente simbolico anche perché preannunciato. Bernardo è, attualmente, il più probabile candidato sindaco di Milano per lo schieramento di centrodestra, dopo gli ultimi rifiuti del manager Oscar di Montigny e del professore della Bocconi Andrea Farinet. 

Il medico, al contrario, si è detto disponibile a candidarsi da qualche giorno. I partiti di centrodestra non hanno ancora sciolto comunque la riserva: sempre sabato, Salvini ha detto che martedì 6 luglio i leader decideranno sulle ultime "caselle" ancora da riempire, tra cui spicca appunto Milano.

Intanto Bernardo si è espresso, a margine della firma ai referendum, usando parole di stima verso il sindaco uscente Beppe Sala: "E' stato - ha detto - un bravo sindaco, è una brava persona. L'ho conosciuto, ha visto il mio reparto. Abbiamo probabilmente idee diverse su qualche cosa, forse su qualcosa di più. Io faccio il medico, l'ospedale lo vivo con le mani dentro il sociale. Quesa è una piccola differenza tra noi. Per il resto lo ritengo un gran signore".

"Col covid abbiamo perso una generazione"

Parlando della candidatura come 'civico', Bernardo ha detto che "è la città che ha speso il mio nome, per quello che ho fatto in questi anni, nell'ambito della sanità, soprattutto nel sociale, e questo mi ha inorgoglito ed è una grande soddisfazione". Infine qualche considerazione sulla pandemia covid: "Stiamo uscendo - ha commentato il primario di pediatria - da un nemico invisibile che è stato il covid, io l'ho vissuto, ho lavorato vivendo un mese e mezzo in ospedale. Abbiamo lavorato tanto, e questo ha fatto sì che molte persone tornassero a casa. Abbiamo perso una generazione di anziani, di adulti, e credo che quello che dobbiamo fare è riaccendere la luce su Milano e guardare al futuro".

 

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