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Elezioni comunali 2021

Le prime parole di Luca Bernardo da candidato sindaco di Milano

Parla il candidato del centrodestra. Le sue prime parole

Vincere e curare. Eccole le prime parole di Luca Bernardo da candidato sindaco del centrodestra per le elezioni comunali di Milano, che si terranno a ottobre prossimo. Il direttore del reparto di pediatria del Fatebenefratelli, che sfiderà il primo cittadino uscente Beppe Sala, è stato scelto martedì come nome per la coalizione e proprio fuori dall'ospedale meneghino ha annunciato parte dei suoi programmi futuri. 

"Non corriamo per partecipare ma per vincere", la sua prima promessa. Lo stesso dottore, 54 anni, ha poi garantito che "questa coalizione ha la solidità per trionfare a Milano". "Ho vissuto il covid e conosco la sanità - ha proseguito all'uscita dalla casa pediatrica dell'ospedale -, utilizzerò la mia competenza per curare la città".

Parlando proprio di Beppe Sala ha spiegato che c'è "grande rispetto per l'avversario", sottolineando che "la mia sarà campagna elettorale non urlata". In conclusione poi un passaggio sulla possibilità di avere Gabriele Albertini, l'ex sindaco che ha rifiutato la candidatura, come vice. "Deciderà la coalizione ma tutte le personalità di cui si è parlato come possibili candidati sindaci daranno una mano".

Chi è Luca Bernardo

Classe 1967, Luca Bernardo si è laureato alla Statale: ha la specializzazione in pediatria e neonatologia. Il primo incarico lo ha avuto all'ospedale San Paolo a trent'anni.

È al Fatebenefratelli dal 2005, dove dirige il dipartimento materno infantile e la casa pediatrica, da lui fortemente voluta e realizzata. Dal 2010 è direttore ad interim del reparto di neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'ospedale Macedonio Melloni. Nel 2017 è stato chiamato da Raffaele Cantone all'Autorità Nazionale anticorruzione come esperto in ambito sanitario.

Suo fratello Maurizio è stato invece consigliere e assessore regionale di Forza Italia, poi deputato. Ha seguito Angelino Alfano nel Nuovo Centrodestra e infine, nel 2017, è passato al Partito Democratico.

La "telenovela" della ricerca del candidato

Con il suo nome è finita la "telenovela" del centrodestra sulla scelta del candidato sindaco per Milano: un "casting" risultato decisamente più complicato del previsto. Il 21 settembre 2020 il leader della Lega Matteo Salvini aveva promesso che la coalizione avrebbe scelto il candidato entro l'autunno. A ottobre era spuntato il primo nome, quello di Paolo Veronesi, oncologo e presidente della Fondazione che porta il nome del padre Umberto. Lui si era dichiarato lusingato - pur sottolineando di provenire da una famiglia di sinistra - e aveva fatto intendere che avrebbe comunque voluto proseguire il suo lavoro allo Ieo.

Era stato poi la volta del manager di Pellegrini, Roberto Rasia dal Polo, che aveva dato la sua disponibilità, e del leader di Noi con l'Italia Maurizio Lupi, unico nome "politico" uscito dal cilindro. In primavera era invece partito il corteggiamento all'ex sindaco Gabriele Albertini che, però, aveva detto prima di no, poi di nì e infine, definitivamente, di no, dichiarandosi tuttavia disponibile ad aiutare il candidato prescelto e indicando, come possibile nome, quello di ​Fabio Minoli, ex deputato di Forza Italia, ora manager di Bayer.

Più di recente i partiti di centrodestra hanno sondato altri nomi: Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, e il manager di Mediolanum Oscar di Montigny La prima ha perso quota perché indagata dalla procura di Torino, il secondo si è reso conto che i partiti tentennavano e ha rifiutato l'offerta. Alla fine è arrivato Luca Bernardo.

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