rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Elezioni comunali 2021

Sindaco di Milano, i tre outsider: Mariani, Pavone e Paragone

Oltre agli schieramenti principali, probabilmente entreranno in consiglio comunale anche i candidati di Milano in Comune e Civica AmbientaLista, del Movimento 5 Stelle e di Italexit

Gabriele Mariani, Layla Pavone, Gianluigi Paragone. Sono i tre principali 'outsider' nella corsa elettorale per il nuovo sindaco di Milano, con le elezioni ormai alle porte (si vota il 3-4 ottobre, eventuale ballottaggio dopo due settimane). Nessuno dei tre ha speranza di arrivare al ballottaggio e competere con il centrosinistra (che schiera il sindaco uscente Beppe Sala) e il centrodestra (che invece contrappone il medico Luca Bernardo). Ma si tratta dei tre con notevoli chances per superare la soglia di sbarramento ed entrare in consiglio comunale.

Mariani, Pavone e Paragone. Tre mondi completamente diversi tra loro. Mariani rappresenta la sinistra, è alla guida infatti di una coalizione 'rosso-verde' composta da Milano in Comune (la lista a cui ha aderito anche Rifondazione Comunista) e Civica AmbientaLista (che invece ha origine nei comitati di quartiere che contestano al sindaco Sala il 'greenwashing', ovvero il parlare dell'ambiente e del clima senza in realtà far nulla o quasi al riguardo in concreto).

Pavone è la manager scelta dal Movimento 5 Stelle, con un ritardo superiore anche a quello del centrodestra (che ha impiegato mesi e mesi di 'casting' per poi tirar fuori dal cilindro Bernardo). A lungo, e non è un mistero, i pentastellati ora guidati a livello nazionale dall'ex premier Giuseppe Conte hanno tentato un avvicinamento al centrosinistra, contando magari sull'amicizia personale tra Sala e Beppe Grillo, ma niente da fare: il movimento a Milano non ha mai realmente attecchito e dunque non è stato ritenuto indispensabile per la vittoria. 

Paragone è invece l'ex 5 Stelle, senatore in carica, che strizza l'occhio con una buona dose di populismo a quelli che, come lui, sono delusi dal movimento di Di Maio e Conte, ma anche alla destra delusa, ad esempio, dalla Lega ora diventata 'di governo' con Mario Draghi, visto come l'uomo dell'Europa e delle banche. Paragone è sostenuto però anche da Grande Nord, movimento che raccoglie i federalisti e autonomisti a cui il nuovo corso nazionale della Lega di Salvini (non più Lega Nord) non piace affatto. Grande Nord è però un movimento europeista e molti si sono chiesti come mai stia appoggiando proprio il più anti-Bruxelles dei politici italiani, Paragone appunto, il cui movimento nazionale si chiama 'Italexit'.

In caso di ballottaggio

I sondaggi non sono più disponibili per il "silenzio elettorale". Quello che sarà da verificare è quanto Mariani, Pavone e Paragone 'erodono' al centrosinistra (i primi due) e al centrodestra (il terzo), che si sta collocando come alternativa a un Bernardo che, oggettivamente, pare avere perso smalto durante la campagna elettorale. Conte, leader dei 5 Stelle, ha invece aperto al centrosinistra in caso di ballottaggio tra Sala e Benardo, escludendo ogni possibilità di dialogo con le forze di centrodestra. Quanto a Mariani, cinque anni fa l'allora candidato sindaco di Milano in Comune, Basilio Rizzo, aveva dato indicazione personale di voto per Sala al ballottaggio. Sempre che il sindaco uscente non vinca già al primo turno.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sindaco di Milano, i tre outsider: Mariani, Pavone e Paragone

MilanoToday è in caricamento