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Elezioni comunali 2021

Zone per il sex work e il "sindaco della notte": le proposte dei Radicali per Milano

In vista delle elezioni comunali a Milano e in altre grandi città italiane, la presentazione del "manifesto delle città democratiche e antiproibizioniste"

Rafforzare le politiche di riduzione del danno sul tema delle droghe. Creare aree in cui sia riconosciuto il lavoro sessuale insieme alla piena tutela dei diritti e degli spazi urbani di libertà. Governare la vita notturna della città in un'ottica di ripresa complessiva dopo la pandemia, anche con una figura come quella del "sindaco della notte". Il tutto nella cornice di una alleanza europea delle "città democratiche e antiproibizioniste". E' una parte dei contenuti della proposta avanzata dai Radicali Italiani in vista delle elezioni comunali che si terranno in diverse grandi città italiane, tra cui Milano, nell'autunno del 2021. Il movimento intende sostenere Beppe Sala fin dal primo turno.

«Milano - ha affermato Giulia Crivellini, tesoriera di Ri - è ai primi posti sia per uso e consumo di sostanze stupefacenti sia per domanda e offerta di servizi sessuali a pagamento. Noi vogliamo offrire un progetto di liberazione e di libertà, che per noi significa responsabilità di gestire fenomeni centrali all'interno della vita cittadina. Le risposte repressive hanno finora portato alla marginalizzazione e alla creazione di zone di disparità sociale sul tessuto locale».

«Le politiche repressive - ha proseguito - vengono subite dai cittadini soprattutto a livello locale». D'altra parte le politiche di riduzione del danno sulle droghe oppure le "zone" di prostituzione sono decisioni prettamente locali, che però possono dare impulso a battaglie nazionali come già avvenuto per le unioni civili, su cui Milano è stata protagonista e promotrice della battaglia nazionale per il riconoscimento.

La cornice è quella dell'alleanza delle "città democratiche e antiproibizioniste" come strumento di pressione sul Parlamento italiano per calendarizzare e approvare la proposta di legge "Legalizziamo" ed anche la riforma della Città metropolitana, oggi uno strumento lontano dai cittadini, introducendo l'elezione diretta del sindaco metropolitano e una diversa organizzazione che dia valore ai Municipi come nuovo livello locale più piccolo dei Comuni, mentre l'istituzione metropolitana, più grande di questi, potrà meglio governare le politiche sulla mobilità, l'ambiente e altro ancora.

«Crediamo che il ruolo del Comune di Milano e della Città Metropolitana sarà fondamentale per dare un assetto europeo alla città, che non può prescindere dall’avanzamento dei diritti anche a livello locale e che i sindaci non possono ignorare», ha affermato Federica Valcauda, segretaria dell'associazione Enzo Tortora: «Milano dovrà investire sulle reti di comunità di riduzione del danno, muovendosi da un approccio repressivo a quello educativo. Credo che la coalizione che sosterrà Sala dovrà denunciare la duplicità ruolo del sindaco in questi due enti e dichiararsi intenzionata ad attivare una rete di città antiproibizioniste italiane, dove, sembrerà assurdo per qualcuno sentirlo, il risultato finale sarà più sicurezza».

Spazio anche per una replica alle parole del magistrato antimafia della Dda di Milano Alessandra Dolci, che si è più volte espressa, anche recentemente, contro la legalizzazione delle droghe leggere, affermando che «potrebbe aumentare il consumo, visto che recentemente è aumentato anche il consumo di eroina». «E' una correlazione errata - ha ribattuto Valcauda - tutti gli studi dicono semmai che legalizzare la cannabis costituisce un deterrente per diminuire il consumo di eroina».

Il "sindaco della notte"

«Dopo l'emergenza sanitaria - ha proseguito Lorenzo Lipparini, assessore alla partecipazione del Comune di Milano - sono emerse particolari urgenze. Ripensare le città e la nostra società dopo la pandemia sarà possibile solo con il contributo delle persone. Questo vuole dire potenziare gli strumenti di partecipazione a tutti i livelli e rendere più efficienti le nostre amministrazioni. Il potenziamento dei diritti di partecipazione dei cittadini è cruciale, pensiamo alle assemblee dei cittadini estratti a sorte sperimentate in questi anni dal Comune di Milano».

Per la ripartenza sociale ed economica della città, sarà essenziale coinvolgere il settore della vita notturna: intrattenimento, locali, ma anche cultura e spettacolo. Per questo Lipparini pensa alla figura del "sindaco della notte", che «coordini tutte le funzioni notturne della città, dalla cultura al divertimento, in una visione di gestione comune orientata al rendere questo mondo un mondo sicuro» e in grado di ripartire, facendo ripartire la città stessa. 

«Sarà centrale il tema della sanità, anche per le elezioni comunali», ha aggiunto Michele Usuelli, consigliere regionale di +Europa-Radicali: «Occorre stabilire di cosa devono occuparsi i sindaci. Devono essere protagonisti dell'integrazione socio-sanitaria. Per questo occorre ridare centralità ai distretti sanitari, stabilire quanti devono essere e quali servizi offriranno: un ospedale di comunità, almeno una casa della salute, l'assistenza domiciliare integrata. E' opportuno che siano proprio i sindaci a controllare i distretti, dando loro il potere di scegliere i vertici, oggi in capo alla Regione»

«Sulle grandi opere - ha proseguito Usuelli - non siamo né a favore né contro per principio, ma entriamo nel merito. Andrebbe rilanciata l'opera più green che esiste, ovvero la riapertura dei Navigli, mentre la mia posizione personale sul nuovo stadio è contraria: in un'ottica di riapertura con distanziamento, è sbagliato avallare un progetto che preveda una riduzione dei posti».

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