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Elezioni comunali 2021

Sala sindaco, Bernardo: "Sfido a far meglio in 15 giorni"

Le reazioni del centrodestra dopo la diffusione degli exit poll e delle prime proiezioni elettorali

Alle otto di lunedì sera Luca Bernardo, candidato sindaco di centrodestra a Milano, è arrivato al Nhow hotel di via Tortona, sede del suo quartier generale, e ha concesso la vittoria al primo turno al suo avversario, il sindaco uscente Beppe Sala, quando erano state scrutinate oltre 450 sezioni su 1.248. Fin dai primi exit poll, dopo la chiusura delle urne alle tre di pomeriggio, Sala era dato per riconfermato al primo turno.

Bernardo: "Sfido a far meglio di noi in 15 giorni"

"Mi vedete col sorriso - ha detto Bernardo parlando con la stampa - perché, come sapete, sono un uomo che si è prestato per quindici giorni, quelli che abbiamo avuto per farci conoscere in quei quartieri dove l'abbandono fa parte della vita quotidiana e dove ho visto persone non vivere ma sopravvivere. Ringrazio la mia lista, le persone che, arrivando dalla società civile, hanno scommesso che si poteva fare. Avremmo forse avuto necessità di un po' di tempo in più. Ma i fatti ora vanno in una direzione, e dicono che il sindaco Sala avrebbe vinto, nonostante manchino alcune sezioni. Ho deciso che starò in Comune e farò il medico, che è una cosa altrettanto importante. Auguro al sindaco Sala di far crescere questa città ma credo che debba guardare anche lui quello che ho visto io".

"Ho sempre sentito e sento vicini i partiti, è come una famiglia", ha aggiunto Bernardo: "Credo che abbiamo lasciato un segno a Milano, come un seme che si mette nel terreno e può crescere, stando vicino alle persone che hanno bisogno".

Bernardo: "Astensione alta, sconfitta per tutti"

"Continuo a pensare - ha proseguito - che ciò che abbiamo detto in campagna elettorale è giusto e dobbiamo portarlo avanti. Non è la fine, ma l'inizio di una bella e grande storia. Supporterò i cittadini milanesi che hanno creduto in noi e nel candidato sindaco di centrodestra. Non credo che ci sarebbe stato un candidato migliore di un altro rispetto a quindici giorni di campagna elettorale. Sfido chiunque, in quindici giorni, a portare risultati migliori dei nostri".

A Maurizio Lupi, leader di Noi con l'Italia, che aveva parlato di "X-Factor", Bernardo ha replicato: "Si vede che abbiamo tirato fuori dei talenti". Infine, rivolto a Sala: "Uno dei due ha vinto, l'altro ha perso, ma tutt'e due abbiamo perso le persone che non sono andate a votare, e dobbiamo recuperarle tutti insieme".

Bernardo: "Morisi e Fidanza non hanno influito"

Il candidato di centrodestra ha poi affermato che, a suo parere, i casi di Luca Morisi e Carlo Fidanza non avrebbero influito "in alcun modo" sul risultato elettorale, riferendosi all'ex social media manager della Lega, Morisi, coinvolto in un'indagine di droga, e all'inchiesta di Fanpage sulla campagna elettorale di Fdi a Milano che ha coinvolto anche l'eurodeputato Fidanza riguardo a presunti finanziamenti in nero della campagna oltre a slogan di stampo fascista durante un evento elettorale. 

"Chi conosce la mia storia e delle persone dei partiti che mi sostengono non ha dubbi e poi, non è questione di essere garantisti - ha aggiunto Bernardo - ma bisogna sempre aspettare che deve indagare possa dire se davvero è successo qualcosa o se non è avvenuto nulla".

Salvini: "Scelto troppo tardi il candidato"

Il leader della Lega, Matteo Salvini, aspetta i risultati elettorali nella sede del partito in via Bellerio. "Sono contento di essere il primo a commentare i risultati perché sono abituato a metterci la faccia. Sull'affluenza, la maggior parte delle persone non ha ritenuto utile andare a votare per cui è necessaria un'autocritica per tutti noi, per essere più presenti nella vita reale", ha affermato al Tg1, aggiungendo poi che "in alcune città il centrodestra ha scelto troppo tardi l'alternativa alla sinistra" e, per le città in cui si vota nel 2022, tra cui Genova, Palermo, Lecce e Monza, occorrerà "scegliere presto e insieme il candidato sindaco", possibilmente "entro il mese di novembre".

"Detto questo, abbiamo comunque scelto i candidati migliori. Da me non arriverà mai nessuna parola critica su Bernardo e gli altri candidati che abbiamo scelto", ha concluso Salvini.

Lupi: "Sembrava X-Factor"

Dopo le 18, al quartier generale di Bernardo è arrivato Maurizio Lupi, leader di Noi con l'Italia e promotore della lista Milano Popolare. "Ci siamo presi una bella scoppola", ha detto, "primo per i risultati, perché perdiamo al primo turno in tre grandi città e non abbiamo saputo mettere in campo una proposta che potesse far tornare a votare gli elettori di centrodestra. A Milano, i sondaggi davano il nostro elettorato tra il 44 e il 48 per cento. L'altra scoppola è l'astensione. Io credo che la responsabilità sia della politica e non dei cittadini: questi, quando vedono un'alternativa seria e credibile, vanno a votare".

"A Milano, oggettivamente i nostri elettori non sono andati a votare. Non è colpa di Bernardo, a cui va la mia gratitudine per la sua disponibilità, ma, e sono contento che l'abbia detto Salvini, dovevamo farci trovare preparati ed invece, in particolare a Napoli e Milano, sembrava di essere a X-Factor con candidature decise all'ultimo. Questo alla fine lo paghi", ha aggiunto Lupi. "Ci deve fare riflettere l'ampio distacco della vittoria di Sala, siamo al risultato più basso per noi". 

Infine alcune considerazioni sulla campagna elettorale. "Io avrei evitato in tutto questo periodo di rincorrere i no vax, i no green pass e avrei parlato della nostra capacità di governo, che è quella di essere seri, responsabili e concreti", ha commentato Lupi: "Tra l'altro, il governo Draghi sta spiazzando tutti, sta creando uno spazio enorme alla proposta politica di centrodestra, e va raccolta". Concludendo si è augurato che si faccia al più presto la riunione di coalizione 'chiamata' da Salvini.

Cecchetti (Lega): "Poco tempo per capire nostro programma"

"Speravamo di andare al ballottaggio, quindi probabilmente non abbiamo lasciato sufficiente tempo ai milanesi per capire il nostro programma e far conoscere meglio il nostro candidato". E' il commento a caldo del segretario lombardo del Carroccio, il deputato rhodense Fabrizio Cecchetti, intervistato nel quartier generale leghista di via Bellerio. "Probabilmente - riconosce Cecchetti - nelle grandi città il nostro civismo non è stato capito fino in fondo, ma parlo di Milano. A Roma e Torino invece siamo in gioco e ne parliamo tra quindici giorni". Come già detto da Salvini, Cecchetti ribadisce poi l'importanza di fare presto: "Il 19 di ottobre la prima cosa da fare è riunire tutto il centrodestra, ci sono venticinque capoluoghi in Italia, mentre in Lombardia ci sono Lodi, Como e Monza, e immediatamente dobbiamo portare i candidati migliori e poterli far conoscere meglio".

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