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Elezioni comunali 2016

Incontro tra candidati, 2 su 6 esclusi: la protesta, poi li fanno entrare

Guaiana (Radicali e Alternativa Municipale) e Capotosti (Noi x Milano) inizialmente esclusi dal confronto tra i candidati presidenti del Municipio 2 al Parco Trotter

"Il Trotter, il quartiere, la città": questo il titolo di un incontro programmato per il tardo pomeriggio del 30 maggio 2016 all'ex chiesetta del Parco Trotter e organizzato dall'Associazione Amici del Parco Trotter Onlus, il cui presidente Giorgio Calabria ha fatto da moderatore.

L'incontro era dedicato ai candidati presidenti del Municipio 2 alle elezioni del 5 giugno. Peccato, però, che fossero invitati soltanto quattro su sei candidati presidenti. "L'invito a partecipare è stato esteso ai candidati principali", si leggeva sulla locandina. Il 66% per l'esattezza. Di solito il concetto di "principale" è un po' più restrittivo.

Di fatto, ne mancavano soltanto due, in rappresentanza di tre liste: Yuri Guaiana (Radicali e Alternativa Municipale) e Roberta Capotosti (Noi x Milano). Per carità, nessun obbligo di "par condicio" per le associazioni private che organizzano eventi, ancorché pubblici, ma una ragione di opportunità avrebbe forse suggerito di estendere l'invito a tutti, visto che - comunque - quasi tutti (quattro su sei, e non i "principali") erano stati invitati.

E così, mentre Alberto Ciullini (Sel, per tutto il centrosinistra), Edda Pando (Rifondazione, per l'estrema sinistra di Milano in Comune), Samuele Piscina (Lega, per tutto il centrodestra) e Milena Salandra (Movimento 5 Stelle) si accomodavano all'interno dell'ex chiesetta insieme ai cittadini, i due rimasti esclusi organizzavano un presidio dal titolo "Conoscere per deliberare", per chiedere di partecipare in ogni caso al dibattito.

La sortita ha avuto l'effetto sperato: come riferisce Guaiana, sono stati gli stessi cittadini, a quel punto, a chiedere agli organizzatori di far parlare anche lui e la Capotosti, anche se gli altri quattro avevano potuto leggere in anticipo le domande. "Almeno per una volta, è stato possibile dar corpo al principio liberale 'conoscere per deliberare' che avevamo scritto sui nostri cartelli", commenta Guaiana. "Gli organizzatori - aggiunge la Capotosti - sono stati costretti ad accogliere le proteste e a darci pari dignità e diritto di parola degli altri".

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