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Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni comunali 2016 San Siro / Viale Mar Jonio

Case popolari, la ricetta di Parisi (centrodestra): "Legalità, sgomberi e ristrutturazioni"

L'incontro al Comitato di quartiere San Siro. Per il candidato a sindaco di centrodestra è anche importante gestire gli edifici insieme agli abitanti: "Creiamo un circuito sociale per combattere anche il razzismo"

Più sicurezza, ristrutturazione e coesione tra abitanti. Sono le tre ricette "sintetiche" che Stefano Parisi, candidato a sindaco del centrodestra, ha presentato durante un incontro in viale Mar Jonio, nella sede del Comitato di quartiere San Siro, guidato da Lucia Guerri e Giulia Crippa. «Tre cose da fare insieme», ha specificato Parisi, accompagnato da Marco Bestetti (candidato presidente del Municipio 7). Torna d'attualità il "grande tema" delle case popolari, dopo l'anno "terribile" del 2014 che ha visto l'escalation delle occupazioni abusive e, dopo molti mesi di dibattito, la decisione del comune di Milano di togliere ad Aler la gestione dei propri alloggi, lasciando però che Aler continuasse a gestire i suoi.

Il Comitato di quartiere San Siro, da non confondere con il quasi omonimo "Comitato abitanti San Siro", ha sempre sottolineato l'esigenza del ripristino della legalità e della lotta alle occupazioni abusive, che tolgono l'alloggio a chi ne ha diritto, ma ha anche evidenziato che il punto debole principale è la carenza di ristrutturazioni, che porta gli alloggi vuoti ad essere facile preda dell'occupazione e le liste d'attesa a dilatarsi. In periodo elettorale, il Comitato sta ospitando un ciclo di incontri con i candidati di vari schieramenti: nella settimana precedente il 25 aprile è toccato al centrodestra.

Secondo Parisi, ristabilire la legalità attraverso l'attività delle forze dell'ordine è la prima cosa da fare. «Non possiamo aprire un dibattito caso per caso, questa famiglia ha reali necessità e quest'altra no, perché poi si finisce con il non fare più niente», ha spiegato il candidato a sindaco di centrodestra: «Piuttosto ci si faccia carico, separatamente, delle persone che hanno reali bisogni, anche con la Caritas e il Terzo Settore, ma non nel senso di lasciarle nella casa occupata abusivamente».

E poi il tema della ristrutturazione degli alloggi. Quelli vuoti sono ormai 10 mila in tutta Milano, a fronte di 25 mila nuclei in lista d'attesa. Ristrutturare è fondamentale ma - secondo Parisi - «a volte non basta, ed è necessario demolire e poi ricostruire. Questo significa avere un 'polmone' in cui collocare le famiglie per il tempo necessario, un anno o al massimo un anno e mezzo». Per ristrutturare servono però soldi. Rispetto a proposte arrivate di recente (Marco Cappato, Corrado Passera) di vendere quote di partecipate per reperire liquidità da reinvestire in questo, Parisi ha suggerito l'idea che sia la regione a pensarci, ma anche che potrebbero essere sfruttati fondi dell'Unione europea. «La ristrutturazione porterà anche lavoro e sviluppo generale per la città», ha commentato Parisi.

Infine la gestione degli edifici e dei quartieri. «La manutenzione è fondamentale perché il degrado genera degrado», ha affermato Parisi: «L'ideale è la gestione sociale, in cui le stesse famiglie sono coinvolte nella manutenzione e gestione degli spazi comuni. Occorre un 'circuito sociale' da realizzare nel territorio insieme agli abitanti, anche per evitare che l'alto numero di immigrati generi poi razzismo».

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