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Elezioni comunali 2016

Sala alle primarie? La protesta di Sel

Si infiamma la polemica a sinistra del Pd sull'ipotesi di candidare Giuseppe Sala

Nel centrosinistra milanese è ormai guerra aperta sull'ipotesi di Giuseppe Sala candidato a sindaco. Innanzitutto, le primarie: che sono e restano ufficialmente confermate per il 7 febbraio 2016. Su questo punto sono tutti d'accordo, anche se è evidente che c'è qualche forza che lavora per non farle, altrimenti non avrebbe senso chiederne e ripeterne la conferma ogni giorno. E poi il nome stesso dell'ormai ex commissario di Expo 2015, che non mette d'accordo l'ala sinistra del Pd ma anche Sel.

Il Partito democratico rischia davvero di vedere sfilacciata la maggioranza che ha governato negli ultimi cinque anni. La prima a sbattere la porta era stata Rifondazione comunista. Gli altri partiti si sono ritrovati all'inizio di novembre per firmare un accordo. Ci sono nove sigle: Pd, Sel, la lista civica di Pisapia, i Verdi, Milly Moratti, l'Idv ma anche il Centro democratico di Tabacci, il Centro popolare di Marcora e la Democrazia solidale della Santerini.

«I candidati ammessi alle primarie possono contare su un pieno e leale sostegno di tutta la coalizione in caso di vittoria», si legge nel testo dell'accordo. Una frase che i Comunisti italiani interpretano immediatamente come una forzatura («chiunque si presenti? Non ci va bene», chiosa Vladimiro Merlin rifiutandosi di firmare), mentre Sel lì per lì accetta. Salvo poi precisare: «Per noi questi candidati sono i quattro oggi in campo, Fiano, Majorino, Caputo e Iannetta: se ne verranno altri, vanno discussi preventivamente». E così Mirko Mazzali l'11 novembre: «Se si candidasse il nazista dell'Illinois di Belushiana memoria, se ne potrà discutere o no?».

Sullo sfondo l'intenso movimento a sinistra del Pd. E' appena nata "Sinistra italiana", che ha scelto per il logo uno sfondo arancione identico a quello della campagna di Pisapia e che punta a riunire i fuoriusciti del Pd insieme a Sel e, magari, Pippo Civati, che però per ora resta a guardare. L'ala sinistra della coalizione, a Milano, pesa abbastanza: anche perché, con Rifondazione e Pdci fuori, potrebbe raccogliere voti anche da lì. E quindi alza la voce sul no a Sala, come del resto alcuni esponenti del Pd ex civatiani: da Pierfrancesco Majorino a Carlo Monguzzi è tutto un ribadire che la coalizione deve rimanere la stessa. No ai centristi, ai formigoniani, sì a Sel. E quindi no a Sala, di fatto.

Dal Pd, comunque, ribadiscono che le regole per le primarie (in via di stesura insieme agli altri membri della coalizione) prevederanno filtri specifici per impedire candidature estranee al centrosinistra: non potrà candidarsi chi si è posto in antagonismo con la giunta milanese di Pisapia (esempio, il Movimento 5 Stelle) né chi negli ultimi anni (è ancora da definire quanti) ha ricoperto cariche elettive col centrodestra.

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