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Elezioni comunali 2016

Primarie centrosinistra: Antonio Iannetta, "io candidato della società civile"

Lunga esperienza nel Terzo Settore e nell'Uisp (Unione italiana sport per tutti): ora aspira a candidarsi a sindaco per il centrosinistra e parteciperà alle primarie del 7 febbraio 2016

Non solo Fiano e Majorino. Sono per ora quattro i candidati alle primarie per scegliere il candidato di centrosinistra alle elezioni comunali di Milano, che - sempre che non vi siano smentite - si terranno il 7 febbraio 2016. Oltre a Emaunele Fiano (deputato del Pd) e Pierfrancesco Majorino (assessore al welfare, del Pd), si sono 'affacciati' alla corsa anche Roberto Caputo (ex consigliere provinciale, del Pd) e Antonio Iannetta, l'unico non "di partito". MilanoToday lo ha intervistato.

Perché ha deciso di candidarsi?

«La candidatura nasce come espressione della società civile all'interno della coalizione di centrosinistra, a partire dalla mia esperienza all'interno della direzione nazionale dell'Uisp (Unione italiana sport per tutti), un osservatorio importante sullo sport ma anche sui cambiamenti nella società».

Che giudizio ha dell'amministrazione Pisapia?

«Pisapia ha dato un importante contributo di cambiamento dopo 20 anni di centrodestra. Nella continuità occorre rivedere il modello Milano rilanciando alcuni punti non ancora completamente compiuti».

Qual è il suo "valore aggiunto" rispetto agli altri candidati alle primarie?

«Noi non siamo il quarto candidato ma l'unico della società civile. Gli altri arrivano dal Pd, noi rappresentiamo un'altra cosa. Oggi l'apertura alla società civile è importante per coinvolgere associazioni, movimenti, volontariato che operano sul territorio».

Il suo giudizio sugli altri candidati alle primarie?

«Non ho ancora visto proposte o programmi. Sarebbe importante confrontarsi sui contenuti. Le primarie servono anche per selezionare chi può far migliore sintesi delle proposte di tutti quelli che si riconoscono nell'area di centrosinistra. Per ora questo confronto non c'è stato. C'è il rischio che le primarie diventino una rincorsa al nome».

Quali sono i suoi punti prioritari?

«Anzitutto richiamarsi a un lavoro di squadra con i partiti e con movimenti e associazioni. Rilanciare la città-laboratorio sperimentale, una linea che Giuliano Pisapia ha più volte affermato per ritrovare l'entusiasmo. Un tema per noi importante è la città sostenibile, attenta alla mobilità che valorizzi percorsi alternativi (piste ciclabili, aree verdi). Milano deve ragionare sempre più come area metropolitana e coinvolgere gli altri comuni su mobilità, infrastrutture, parchi».

Si parla molto del perimetro della coalizione: chi includere e chi no?

«Più ci si apre alla partecipazione di cittadini e associazioni, più si cerca di costruire un progetto comune. Mi auguro che il centrosinistra lavori sull'inclusione e non sull'esclusione. Concentrarsi sui contenuti vuol dire sedersi al tavolo e cercare di aprirsi alla cittadinanza attiva, coinvolgerla nelle proposte. Dunque il perimetro deve essere il più largo possibile: solo così si vince, a prescindere dal discorso su questa o quella sigla».

C'è un candidato di centrodestra che teme maggiormente?

«No, penso che la riconferma del centrosinistra sia sempre più credibile, mantenendo l'ipotesi dell'unità e del progetto comune, uscendo dai confini della politica».

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