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Elezioni comunali 2016

Ballottaggio, Radicali: "Disponibili all'apparentamento, ma sui temi"

Le analisi del voto del candidato sindaco Marco Cappato: "Soddisfatti, abbiamo confermato il risultato di cinque anni fa con più astensionismo e meno fondi"

Marco Cappato, candidato sindaco dei Radicali, vede il bicchiere mezzo pieno dopo il risultato elettorale del 5 giugno 2016 che lo ha visto ottenere oltre 10 mila voti e l'1,88%. Non è abbastanza per entrare in consiglio comunale come candidato sindaco non eletto, ma qualche soddisfazione c'è ugualmente. 

"Il voto conferma l'esistenza e la resistenza dei Radicali a Milano", sottolinea Cappato, "rispetto ai voti di cinque anni fa in un contesto in cui l'affluenza è diminuita parecchio. Aumentiamo anche nei Municipi tranne la percentuale del Municipio 1, che diminuisce forse per l'effetto del ponte del 2 giugno".

Soddisfazione dovuta anche alle differenze rispetto alla campagna elettorale del 2011, che era costata dieci volte tanto (300 mila euro contro meno di 30 mila), aveva visto sul simbolo i nomi di Marco Pannella ed Emma Bonino e loro due in prima persona candidati al consiglio comunale e impegnati nella campagna a Milano.

E in vista del ballottaggio del 19 giugno? "I voti radicali sono per definizione liberi", spiega Cappato, "quindi proponiamo a Sala e Parisi di far propri gli obiettivi che riterranno, e di impegnarsi nei confronti degli elettori, non nei nostri confronti. Se accadesse ciò, farò il possibile per esprimere una indicazione di voto". Aperta anche l'ipotesi dell'apparentamento: "Se la convergenza - conclude - sarà così solida da consentire un collegamento, noi lo abbiamo come obiettivo".

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