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Elezioni comunali 2016

Rizzo-Pisapia, è scontro a distanza sulle elezioni

Screzi tra il sindaco e il presidente del consiglio comunale sull'unità della sinistra

Scontro a distanza tra Giuliano Pisapia e Basilio Rizzo sull'unità della sinistra. Ormai i giochi sono fatti e, almeno al primo turno, separati i destini tra l'anima più radicale della "coalizione arancione", rappresentata dalla lista Milano in Comune, e il resto (Pd, Sinistra x Milano, Idv e Civica Sala). Il sindaco e il presidente del consiglio comunale non si sono mai amati più di tanto: Pisapia non ha mai digerito le prese di posizione di Rizzo su alcuni temi (Expo, Sea, Leoncavallo, Scali ferroviari) diverse dal resto della maggioranza, e Rizzo si è ben guardato dal fare marcia indietro. 

Ora, in piena campagna elettorale, Pisapia è impegnato a sostenere Giuseppe Sala, l'ex commissario di Expo, e - ad un incontro pubblico alla Feltrinelli Duomo - ha invitato esplicitamente gli elettori più radicali a «turarsi il naso» per non far vincere Stefano Parisi, candidato del centrodestra. Inevitabile che Rizzo - candidato a sindaco per Milano in Comune - non gradisse.

«Il sindaco scopre oggi il valore dell'unità, in modo acritico e rancoroso, presentando agli elettori di sinistra uno spauracchio in modo truffaldino», ha reagito Rizzo: «Siamo arrivati alla teoria che se c'è una lista di sinistra che appoggia il candidato sbagliato va bene, se una lista appoggia un candidato coerente con il progetto va male. Il merito va a chi si tura il naso, e la colpa a chi rivendica certi valori forti».

Rizzo ha quindi ribadito il valore del voto a doppio turno: «Al primo turno si vota per la persona di cui si condividono idee e valori», ha affermato, per poi ricordare che il meccanismo stesso delle primarie aveva di fatto «escluso» la sinistra radicale. «Che senso ha riscoprire il valore dell'unità oggi?», si chiede.

«Abbiamo avuto casi, come in Liguria, dove la sinistra divisa ha consegnato la vittoria al centrodestra», è la replica di Pisapia: «Io ho sempre lavorato in un'ottica unitaria della sinistra e del centrosinistra. L'ho fatto da candidato, da sindaco e continuo oggi a farlo per il futuro di Milano. La definizione di "spauracchio truffaldino" è inaccettabile e offensiva: so benissimo che nelle regioni c'è un sistema elettorale diverso (a turno unico, n.d.r.)».

Secondo Pisapia, è stato Rizzo ad attaccare spesso il sindaco e la giunta e poi ad «autoescludersi dalle primarie»: «Una scelta diversa - ha concluso il sindaco - gli avrebbe magari permesso di incidere sulla scelta del candidato della coalizione».

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