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Addizionale Irpef e sconti a negozi e imprese: la ricetta di Sala sulle tasse

Il piano: alzare la soglia dell'addizionale da 21 mila a 28 mila euro e sconti sui tributi locali per negozi vicini a cantieri o "di vicinato" e start-up

Alzare l'esenzione dell'addizionale Irpef e introdurre agevolazioni fiscali per i negozi di quartieri periferici o di zone interessate da cantieri e le start-up. La prima manovra costerebbe 30 milioni al comune di Milano, la seconda una decina. Questo - in estrema sintesi - è il programma fiscale di Giuseppe Sala, candidato a sindaco del centrosinistra, che ha illustrato le sue proposte lunedì 23 maggio insieme al vicesindaco uscente (e assessore uscente al bilancio) Francesca Balzani, sua avversaria alle primarie.

L'addizionale Irpef è ora dello 0,8 per mille, ma applicata soltanto a chi ha un reddito superiore a 21 mila euro. Vale 180 milioni di euro nel bilancio del comune di Milano. La proposta di Sala è quella di innalzare la soglia a 28 mila euro. Questo significherebbe, secondo i dati di oggi, esentare il 68% dei residenti a Milano, quindi un totale di circa 650 mila residenti. Attualmente, con la soglia a 21 mila euro, gli esentati sono circa 500 mila, ovvero il 53% dei contribuenti.

I negozi che si trovano in prossimità di cantieri (ad esempio, ma non solo, per la metropolitana) fruiscono oggi di uno sconto sulla Cosap (tassa di occupazione del suolo pubblico) del 30%. L'idea di Sala è portare lo sconto al 100% per la Cosap e al 50% per la Tari (tassa rifiuti). I tributi locali (Cosap, Tari) saranno poi abbattuti anche - come detto - per le start-up e per negozi cosiddetti "di vicinato", soprattutto in quartieri interessati da centri commerciali molto vicini, ma non solo. 

"Quella sull'Imu è una proposta che va incontro a tante famiglie oggi in difficoltà economica", commenta favorevolmente Daria Colombo, capolista di Sinistra x Milano, "mentre le altre misure sono importanti per il mondo del lavoro e per la riqualificazione urbana di molte zone della città". Soddisfatto anche Pierfrancesco Majorino, capolista del Partito democratico, secondo cui il "piano ambizioso di Sala" ha "un ingrediente in più: non prevede alcun taglio al welfare. Quindi tagliamo le tasse e aumentiamo i servizi".

Di diverso avviso Corrado Passera, alleato di Stefano Parisi (candidato a sindaco del centrodestra): "Sala - commenta - non ci dice come finanzierà questa proposta, e non parla di tagli alle spese del comune. Il bilancio attuale non è sostenibile perché basato su entrate straordinarie, finirà in maggiori tasse per chi le tasse le paga". Per Riccardo De Corato (capolista di Fratelli d'Italia), "Sala è un demagogo e dice che è 'fiducioso' che interverrà il governo. Quando a Milano non verrà dato un centesimo, avrà la scusa pronta per dire che non avrà potuto mantenere la promessa".

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