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Elezioni comunali 2016 Brera / Via Alessandro Manzoni

Sgarbi vuole fare il sindaco di Milano: "A Expo metterei i migranti per 30 anni"

La provocazione del critico, attuale assessore a Urbino: "Lascerei le strutture e metterei i letti a castello per loro"

La politica in fondo non l'ha mai davvero abbandonata, il critico d'arte Vittorio Sgarbi. Dalle prime esperienze come deputato del Pli (primi anni '90) alle esperienze più recenti: assessore alla cultura a Milano con la Moratti e poi sindaco di Salemi, in Sicilia. Attualmente è assessore a Urbino con la delega alla "rivoluzione", alla cultura e alla difesa del paesaggio e del centro storico. Ora l'annuncio ufficiale, comunque già anticipato: Sgarbi intende candidarsi a sindaco di Milano. 

Il simbolo ricorda una sua vecchia lista, "Liberal Sgarbi": stavolta, però, sparisce ogni connotazione ideologica e, nel cerchio giallo (il colore, comunque, del liberalismo europeo), si legge solo "Sgarbi sindaco Milano". Non manca, in alto, lo stemma del comune di Milano.

Come è nel suo stile, la presentazione comincia con una provocazione: uno strale alle architetture di Expo, anzi in particolare a quella del Padiglione Italia, "la più brutta di tutte le strutture dell'esposizione" secondo il critico, che si lamenta che tutto il resto, o quasi, verrà "buttato giù" tranne proprio il padiglione del nostro Paese. 

"Io invece lascerei tutto", aggiunge, "e ci metterei i migranti con i letti a castello". Poi la promessa di elevare il prestigio cittadino - innanzitutto culturale - per fare di Milano una sorta di Parigi, di città delle meraviglie culturali per valorizzare tutto ciò che c'è, dalla Scala al Piccolo Teatro, da Brera alla Triennale. 

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