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Martedì, 19 Marzo 2024
L'iniziativa

La candidata che proietta sul Pirellone le frasi antiabortiste della destra

Giulia Crivellini (Patto civico Majorino) ha proiettato, domenica sera, alcune dichiarazioni di consigliere regionali contrarie ad aumentare i medici non obiettori e l'uso della pillola Ru486

"Esiste un sorriso, sulla bocca di una donna, che è il più bello di tutti ed è quello più vero, ed è quando parla dei suoi figli" (Francesca Ceruti, Lega). "Occupiamoci di scongiurarlo, l'aborto, non di facilitarlo distribuendo pillole nei consultori" (Barbara Mazzali, Fratelli d'Italia). "Il compito è fare di tutto affinché l'aborto non sia praticato. Assieme all'assessora Moratti abbiamo fatto riflessioni sull'implementazione della Legge 194, che riconosce il valore della vita umana e della maternità" (Alessandra Locatelli, allora assessora alle politiche sociali, Lega).

Dichiarazioni estrapolate da una seduta del consiglio regionale di due anni fa, a febbraio 2021, quando venne discussa e bocciata la proposta di legge d'iniziativa popolare 'Aborto al sicuro', che mirava a migliorare il servizio d'interruzione di gravidanza in Lombardia. Domenica sera, Giulia Crivellini (candidata al consiglio regionale per il Patto Civico Majorino, avvocata e tesoriera nazionale di Radicali Italiani) le ha fatte proiettare sulla facciata del Pirellone.

La proposta di legge nasceva dal fatto che, nel 2017, in Lombardia la percentuale di medici obiettori di coscienza era del 66%, e in cinque ospedali non vi erano medici che praticassero l'aborto. Su questo, tra l'altro, la situazione nel 2023 non è cambiata. Il tema non era quindi tanto quello di 'non favorire l'aborto', quanto di garantire un diritto sancito dalla legge che, invece, in alcune strutture non viene garantito o viene garantito con lunghe attese. Il metodo farmacologico era inoltre disponibile solo in 8 strutture su 100, mentre in alcuni paesi superava già il 50% degli aborti praticati.

"Sulla facciata del Pirellone - commenta Giulia Crivellini - abbiamo proiettato il dibattito in aula che due anni fa ha visto bocciare la nostra proposta popolare 'aborto al sicuro', calendarizzata grazie alla presenza del consigliere regionale radicale Michele Usuelli, perché quello che si registra, e che con l’azione di ieri sera ho voluto denunciare, è la violenza perpetrata ogni giorno sulle cittadine lombarde: tempi di attesa infiniti, disparità territoriale nell’erogazione del servizio di interruzione volontaria di gravidanza, obiezione di struttura da parte di interi ospedali, depauperamento dei consultori. Pretendiamo cura, informazione, rispetto della legge e delle nostre scelte".

"Oggi - commenta Crivellini - è necessario denunciare le azioni di chi vuole smantellare le tutele e i diritti di chi vuole decidere sulla propria vita e sul proprio corpo, anche attraverso il diritto a un aborto sicuro, accessibile e gratuito. In Lombardia infatti, dopo anni di governo di destra, aborto e diritti riproduttivi tutti sono messi a rischio e quotidianamente violati da tassi di obiezione di coscienza elevati, mancanza di informazioni, tempi di attesa infiniti. Il governo guidato da Giorgia Meloni sta palesando i propri intenti antiabortisti da mesi: la riconferma di Attilio Fontana a governatore significherebbe, a tutti gli effetti, far divenire la nostra regione un laboratorio ancora più regressivo sulla pelle dei cittadini e delle cittadine. È questa la posta in gioco che gli elettori e le elettrici devono comprendere. Noi non meritiamo qualcosa, lo pretendiamo. Pretendiamo cura, informazione, rispetto della legge e delle nostre scelte".

"Aborto messo a rischio in Lombardia"

Nel video si legge, tra l'altro, "Aborto libero, sicuro, gratuito. La Regione non è il laboratorio del vostro Medioevo". Tra le dichiarazioni di due anni fa, spicca quella dell'allora assessora Locatelli, che citava la sua collega di giunta Letizia Moratti (che nel frattempo ha lasciato il centrodestra e si è candidata alla presidenza della Regione per il Terzo Polo). “Dopo anni di governo di destra in Regione, aborto e diritti riproduttivi sono messi a rischio e violati quotidianamente", continua Crivellini: "I continui ostacoli all’accesso a servizi sanitari essenziali e la mancanza di strutture nel territorio in grado di ottemperare agli obblighi imposti dalla legge, comportano non solo una grave lacuna di tutela, ma una vera e propria violazione non più tollerabile dei diritti di migliaia di persone".

"Con la concomitanza del governo di Giorgia Meloni e la riconferma di Attilio Fontana a governatore, la Lombardia rischierebbe di divenire, ancora più di adesso, un laboratorio regressivo sulla pelle dei cittadini e soprattutto delle cittadine. È questa la posta in gioco che i lombardi devono comprendere ed è per questo che ho scelto di candidarmi nella lista civica di Pierfrancesco Majorino", conclude Crivellini.

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