rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Elezioni regionali 2023

Chi la spunta tra Maran e Majorino per le Regionali

Il Pd sottoporrà un elenco di candidati agli alleati più stretti. Che però non sono d'accordo tra dialogare con i 5 Stelle o no

Fumata nera sul nome del candidato di centrosinistra alla presidenza di Regione Lombardia. La direzione del Partito democratico regionale ha cercato di partorire una soluzione, ma il massimo che si è riusciti a raggiungere è un elenco di candidati (tutti del Pd, ovviamente) da sottoporre agli alleati. Quali alleati, però? Sicuramente +Europa, Verdi, Sinistra Italiana e Civici europeisti. Resta sullo sfondo il Movimento 5 Stelle, che alcuni del Pd vorrebbero coinvolgere e altri no.

Vediamo i nomi: Pierfrancesco Maran e Pierfrancesco Majorino, innanzitutto. L'uno, assessore alla casa della giunta Sala, sabato ha espresso il desiderio di candidarsi e ha sostenuto l'idea di effettuare le primarie, perché (sostiene) ci sono visioni diverse su alleanze e programmi. L'altro, eurodeputato, è l'ipotesi migliore nel caso del dialogo con i 5 Stelle. Gli altri nomi sono Fabio Pizzul, capogruppo uscente in Regione, che nei giorni scorsi aveva aperto all'idea di sostenere Letizia Moratti (attualmente candidata presidente del terzo polo), Antonio Misiani, economista e senatore eletto a Milano, Irene Tinagli, eurodeputata, e Simona Malpezzi, capogruppo al Senato. 

Il favorito, comunque, sarebbe al momento Majorino, che metterebbe d'accordo certamente Sinistra Italiana e potrebbe non risultare sgradito a +Europa.

Gli alleati

Dal confronto con gli alleati dovrebbe uscire un solo nome, da sottoporre poi all'assemblea del partito per l'approvazione. Che, a quel punto, sarebbe scontata. Le primarie in questo modo verrebbero messe in soffitta, ma non sono al momento escluse del tutto. E, dagli alleati, iniziano ad arrivare le prime reazioni. Dalla segreteria nazionale di +Europa, con Valerio Federico e Giulio Del Balzo, si fa sapere che "+Europa non è interessata a primarie di centrosinistra" e che "la carta migliore resta quella di Carlo Cottarelli, che ha lasciato ancora uno spiraglio che andrebbe ripreso da tutti, a partire dal terzo polo".

Federico e Del Balzo sottolineano di essere interessati anche "a concreti obiettivi di liberalizzazione dei servizi ai cittadini, forniti oggi male da Trenord, Aria e le loro clientele". Ed infine escludono categoricamente l'alleanza con i 5 Stelle. Mentre da Sinistra Italiana era arrivata, al contrario, la speranza che il dialogo coi 5 Stelle si avviasse, su base programmatica, per poi individuare il candidato presidente, anche senza passare dalle primarie.

Maran-Majorino

Nel contesto del dibattito sulla scelta del candidato presidente, da contrapporre a Fontana e Moratti, si registra un'altra puntata del confronto (che non è mai stato inteso come scontro, a detta dei due interessati) tra Maran e Majorino, gli "eterni assessori" del Pd milanese, entrambi cresciuti dalla militanza e formatisi quindi alla scuola 'antica' di partito, quella dei gazebo, dell'attacchinaggio notturno dei manifesti, dei volantinaggi ai mercati. Un po' più anziano Majorino, un po' più giovane Maran, entrambi hanno avviato la loro esperienza nelle istituzioni dall'opposizione, per poi entrare nella giunta di Giuliano Pisapia nel 2011.

Majorino si è poi candidato nel 2016 alle primarie per scegliere il candidato sindaco: l'ha spuntata Beppe Sala, ma lui ha avuto un discreto appoggio dall'ala sinistra del Pd e anche da Sinistra ecologia e libertà. E, alle ultime elezioni europee, è stato eletto a Bruxelles. Maran è invece alla quarta esperienza da assessore, ininterrotta dal 2011: ha avuto negli anni diverse deleghe, dalla mobilità all'urbanistica e ora alla casa e al piano quartieri. Molti affermano che Sala non avrebbe voluto riconfermarlo in giunta per dare spazio ad altri, ma il risultato elettorale (con Maran primo per preferenze nel Pd) lo avrebbe 'costretto' ad assegnargli una delega. Tutti si aspettavano che venisse candidato alle elezioni politiche del 25 settembre 2022, ma per lui non si è trovato un posto. La candidatura a presidente della Regione potrebbe essere un primo salto in avanti. Anche se tra candidarsi e vincere, per questo centrosinistra in questa Lombardia, c'è di mezzo (come dice il proverbio) il mare.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chi la spunta tra Maran e Majorino per le Regionali

MilanoToday è in caricamento